Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  agosto 30 Martedì calendario

Friis Janus

• Copenaghen (Danimarca) 26 giugno 1976 • «Il 29 agosto 2003 Janus Friis, giovane danese amante di arti marziali, paracadutismo e nuotate invernali nel Mare del Nord, offrì ai navigatori la prima versione beta (sperimentale) di Skype, un software per telefonare via Internet. [...] due anni dopo, 51 milioni di persone nel mondo usano quel programma per telefonare gratuitamente (da computer a computer) o quasi (da computer a telefono fisso o telefonino, 0,17 euro al minuto). [...] come l’altro fondatore Niklas Zennström, non si lascia spaventare [...] Janus ha cominciato la sua carriera al call center di CyberCity, uno dei primi fornitori di accesso Internet in Danimarca. Poi è passato all’operatore telefonico Tele2, dove ha conosciuto Niklas, di 10 anni più grande. Insieme hanno deciso di lasciare il posto e mettersi in proprio fondando Kazaa, la società per lo scambio di file peer-to-peer (P2P, da utente a utente) che dopo Napster ha messo in crisi il mercato musicale (e cinematografico) mondiale. Inseguiti dalla reazione delle grandi aziende tradizionali e dalle sentenze sfavorevoli, Janus e Niklas decisero due anni fa di trasferire l’idea del P2P — i dati viaggiano in orizzontale sui computer degli utenti, e non in verticale grazie a grossi server centrali — alle telefonate. [...] Gli slogan chiave di Skype sono “Il mondo intero può parlare gratis” e “Il telefono online che funziona”. In effetti, già alla fine degli anni Novanta il telefono via Internet era sembrato la nuova frontiera: solo che i sistemi erano molto macchinosi e parlare era forse gratis, ma molto frustrante. Skype ha compiuto il salto di qualità, anche se si avverte un lieve ritardo (da mezzo secondo a 3 secondi) nell’arrivo delle parole, e quindi è difficile intervenire con tempismo nella conversazione. [...]» (Stefano Montefiori, “Corriere della Sera” 30/8/2005).