varie, 27 agosto 2005
GATTAI
GATTAI Zélia San Paolo (Brasile) 2 luglio 1916, Salvador de Bahia (Brasile) 10 maggio 2008. «’Raccontami un cuento, comare”. Così amava dirle, ogni volta che la incontrava, il poeta Pablo Neruda. E infatti le storie di Zélia Gattai [...] per cinquant’anni moglie di Jorge Amado, hanno il sapore dei racconti attorno al fuoco, quel tono da chiacchierata in famiglia che i lettori de La casa di rio Vermelho conoscono [...]. In quel libro di memorie, tradotto da Garzanti [...] Zélia raccontava ciò che accadeva nell’appartamento di Bahia (in rua Algoinhas 33, nel quartiere di Rio Vermelho), comprato dallo scrittore con l’assegno della Metro Goldwyn Meyer per i diritti cinematografici di Gabriela garofano e cannella: le partite di carte e le discussioni politiche con amici illustri come Ungaretti, Sartre, Belafonte, Polanski, le visite della gente di Bahia e delle signore del candomblé, le partenze per lunghi viaggi, la scrittura in mezzo ai mobili di Niemeyer, alle ceramiche di Picasso, all’artigianato del Sertao. [...] Zélia è una vera affabulatrice: la fiction si alterna a frammenti autobiografici, i personaggi creano un piacevole reticolo che cattura tutte le generazioni e illumina strati sociali diversi, le scene d’amore sono descritte con una leggerezza maliziosa, incoraggiata anche dallo stesso Amado, come la stessa Zélia ha raccontato. ”Un giorno ho chiesto consiglio a Jorge: ”Sai, il protagonista maschile sta oltrepassando un po’ il limite con la menina. Adesso lo stronco’. ”E la ragazza? Le piace?’ mi ha chiesto. ”Lo adora’ gli ho risposto. ”Allora stammi a sentire: non ti immischiare negli affari degli altri’”. [...] Figlia di emigrati veneti e toscani di formazione anarchica (alla famiglia ha dedicato Anarchici grazie a Dio), oggi Zélia Gattai è una delle autrici più amate in Brasile, anche se la sua cooptazione nella prestigiosa Academia Brasileira de Letras, dove ha sostituito il marito, ha suscitato qualche polemica. Polemiche rispedite con eleganza al mittente: ”Jorge non ha mai detto una parola per aiutarmi. Per i documenti ufficiali mi chiamo Zélia Amado, ma sui libri il mio nome è Zélia Gattai”» (Cristina Taglietti, ”Corriere della Sera” 27/8/2005).