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 2005  agosto 26 Venerdì calendario

CARIGNANI

CARIGNANI Paolo Milano 13 ottobre 1961. Direttore d’orchestra. «[...] è il Generalmusikdirektor del Teatro d’Opera di Francoforte: l’incarico significa che, oltre ad esercitare il mestiere di direttore d’orchestra, ha ogni responsabilità per quanto riguarda le scelte artistiche; naturalmente, risponde dei risultati raggiunti. Lo hanno chiamato nel 1997 per provarne le qualità in due opere molto diverse: prima la Luisa Miller di Verdi, poi Il franco cacciatore di Carl Maria von Weber; due anni dopo gli hanno offerto un contratto di cinque anni, poi rinnovato fino al 2008. [...] un direttore coraggioso: anni fa, molto giovane, chiamato a dirigere Tosca al Teatro di Cagliari, protestò il soprano che gli era stato proposto, e imposto, dalla direzione del Teatro su suggerimento di un politico melomane; la decisione non gli semplificò la vita, ma i risultati artistici gli dettero ragione. Dopo numerose presenze alla stagione estiva dello Sferisterio di Macerata, è ritornato in Italia per un Rigoletto a Palermo, con la regia di Graham Vick [...] a Francoforte gli hanno addolcito il carattere: ha trovato la sua strada, sta bene dove sta. ”Certo che ho nostalgie e desideri italiani, ma i motivi per cui ho accettato l’invito di Francoforte rimangono tutti validi: il modo in cui si lavora in teatro è eccellente, appagante. Una serietà condivisa da tutti, la consapevolezza che stiamo rendendo un servizio alla comunità, che ci paga per questo. Altrimenti non sarebbe stato possibile, anche in questi anni così difficili per la Germania, che ogni città, anche una piccola città, mantenesse la propria orchestra e il proprio coro stabili [...] Per un direttore qui c’è la possibilità di sviluppare un repertorio ampio, anche al di là dei titoli e degli autori più noti. Di lavorare a fondo con i registi, prendendo dei rischi, ma sapendo che una regia d’opera è qualcosa di diverso dall’arredamento di un salotto. Il pubblico partecipa, si divide, vive lo spettacolo” [...]» (Sandro Cappelletto, ”La Stampa” 26/8/2005).