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 2005  agosto 20 Sabato calendario

Delitto di Brescia 20/08/2005 - 1

La fiducia degli inquirenti: «Finalmente ci siamo». Giornale di Brescia 20/08/2005. «Finalmente ci siamo». Parole che pesano come una lapide, che fanno intuire la fine di quel giallo che fino ad oggi è stato un autentico rompicapo. A pronunciarle è un investigatore, che fa eco al Procuratore Giancarlo Tarquini, il quale uscendo ieri sera dalla villetta di via Ugolini, dove sono entrati in azione i Ris di Parma, ha parlato di «importanti novità». Elementi definiti «decisivi», per Guglielmo Gatti, il 41enne accusato di aver ucciso e fatto a pezzi i due zii, sarebbero emersi dalle analisi avviate in serata dalla Scientifica nel garage dell’uomo. Certo è presto per trarre conclusioni. Anche perchè la difesa, nel giorno dell’udienza di convalida, è di parere decisamente opposto. Luca Broli, il legale (ora di fiducia) del Gatti, all’uscita dal carcere dopo l’interrogatorio davanti al gip, ha più volte stigmatizzato la fragilità degli elementi in mano alla Procura. E anche mentre il Ris proseguiva il lavoro nella villetta, Broli, presente come difensore, ha dichiarato di non essere al corrente di novità «decisive». Insomma, un vero muro contro muro. L’UDIENZA SOSPESA. La tensione, del resto, è stata alta fin dal mattino. Da quando cioè, alle 10, ha preso avvio l’udienza di convalida del fermo da cui è colpito Guglielmo Gatti. Il 41enne, in carcere, ha dovuto sostenere il faccia a faccia con il gip Carlo Bianchetti, ieri a Canton Mombello assieme all’avvocato Luca Broli, e al sostituto procuratore Paola Reggiani. Ma l’udienza è stata sospesa dopo poco: il legale, infatti, ha chiesto ed ottenuto dal gip di poter conferire con il proprio assistito. Finalmente un colloquio lungo: due ore che hanno permesso all’avvocato e al Gatti di definire la linea di difesa. «ALTRE IPOTESI». Il nipote, che deve rispondere di duplice omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere, ha parlato per la prima volta: «Ha tenuto un breve discorso, cinque minuti, davanti al dottor Bianchetti - ha dichiarato il legale, Luca Broli, al termine dell’udienza, ripresa subito dopo il colloquio -. «Il mio assistito ha fornito delle dichiarazioni spontanee, da noi concordate sulla scorta di quanto mi ha riferito in ordine ad alcune circostanze, formalizzate dagli inquirenti in alcuni atti depositati stamattina dalla Procura. Documenti a contenuto strettamente scientifico, relativi all’effettiva identificazione dei coniugi Donegani». Ma c’è di più. Guglielmo Gatti, come riferisce l’avvocato, «ha fornito dichiarazioni di carattere generale e ampio , cinque punti in cui si prospettano altre ipotesi al riguardo dell’omicidio». Insomma, Gatti non avrebbe fatto nomi, ma avrebbe indicato agli inquirenti elementi che, il legale auspica «la Procura voglia seriamente prendere in considerazione». Altre spiegazioni, altre possibili chiavi di lettura e piste da battere, e «indirettamente altri potenziali moventi». Una cosa è certa: «La linea difensiva è dell’assoluta estraneità». Tanto che Broli punta alla scarcerazione del "nipote del piano di sopra". E definisce «risibile e facilmente interpretabile» la testimonianza di padre e figlio che inchioderebbe il Gatti. «Anche se la sua presenza venisse accertata in quel luogo e a quell’ora mi sembra che manchi qualche elemento per poter dire che sia lui l’omicida». «TERRORIZZATO». Quanto alle condizioni del Gatti, il legale non usa mezzi termini: « profondamente traumatizzato, dagli eventi che riguardano lui in prima persona ma anche e soprattutto per quanto è accaduto agli zii. impressionato da questa situazione, impaurito, terrorizzato». In isolamento e senza vestiti di ricambio resta «una persona molto lucida, intelligente, riflessiva, anche se queste pregevoli qualità cominciano ad essere minate da una stanchezza psicofisica». VERTICE. In attesa della decisione del gip, che dovrà essere depositata entro le 14 di oggi, ieri pomeriggio si è svolto un nuovo vertice in Procura: presenti, oltre al procuratore capo Giancarlo Tarquini e al pm Paola Reggiani, anche il comandante del Ris di Parma, ten. col. Luciano Garofano, il comandante del Reparto operativo, ten. col. Mauro Valentini, e il vicequestore aggiunto della Forestale, Gualtiero Stolfini. Contemporaneamente il Ris entrava in azione nella villetta di via Ugolini.