Giornale di Brescia 19/08/2005, pag.11 Serenella Valentini, 19 agosto 2005
Delitto di Brescia 19/08/2005 - 7
«Siamo sconvolti per tanta crudeltà». Giornale di Brescia 19/08/2005. «Siamo tutti sconvolti per quello che è successo, un fatto che ha impressionato molto sia i residenti che i villeggianti, che sono anche preoccupati. Un fatto così raccapricciante e crudele non si era mai verificato». il racconto di un residente di Paisco, di quel borgo che dista pochi chilometri dalla zona dove mercoledì sono stati ritrovati i resti dei coniugi Donegani. Subito dopo Paisco Loveno infatti, a soli sette o otto chilometri, nella zona del passo del Vivione (in territorio di Schilpario) è avvenuto il raccapricciante ritrovamento; la strada è stata bloccata per ore, dal mattino presto fino alle 17.30 circa, dal Passo del Vivione verso Paisco e fino a 3-4 chilometri verso Loveno; decine le persone che, incuriosite, si sono recate sul posto anche se hanno dovuto sostare ad alcuni chilometri di distanza per il blocco stradale. Solo alcuni sono riusciti a salire a piedi, anche se poi sono stati fermati a debita distanza. Fra la gente del posto si respira aria di sgomento, impressione e incredulità per il macabro ritrovamento e per il fatto che sia avvenuto proprio in questa zona, famosa per le incisioni rupestri, per i bei monti, per la tranquillità... e ora anche per un fatto di cronaca così aberrante. «Ero salito per andare a cercare funghi - dice Fausto - ma arrivato là la strada era bloccata e c’erano già diverse persone. Quando mi hanno detto che stavano cercando i due bresciani, ho subito pensato che non li avrebbero trovati lì. Mi sono fermato anch’io spinto dalla semplice curiosità. Ma poi li hanno trovati... è una cosa spaventosa». «Ora ci poniamo tanti interrogativi - spiega Mario, uno dei residenti -. Perché è avvenuto? Perché nella nostra zona? Quale crudeltà umana per arrivare a compiere un atto simile? E poi gettare quei resti all’aperto... l’odore si sentiva in zona. Qui in paese si pensa che non possa essere stata una sola persona ad agire, con tanto sangue freddo, in modo così aberrante. Un fatto comunque che lascia un segno e negativo purtroppo - continua con amarezza il camuno - e non lo meritiamo; due anni fa è passato di qua il Giro d’Italia, perché la strada, anche se stretta, è molto panoramica; allora la pubblicità era stata tutta positiva. Oggi non è più così. Quella del Vivione è una strada frequentata, ci sono diversi turisti che passano, anche stranieri. Una cosa è certa: chi ha fatto questo massacro conosceva bene il posto perché ha scelto il dirupo più profondo». Preoccupazione e paura si mescolano alla curiosità, ma tanti preferiscono evitare il discorso. E s’interrogano: «Una mostruosità; come può una persona, anche se squilibrata, arrivare a questo punto?». Paisco Loveno ha solo 200 abitanti e tante seconde case ristrutturate, un paesino tranquillo di montagna, dove comunque qualche brutta storia si è registrata. « una zona dove ci sono stati dei suicidi - racconta un residente - trent’anni fa un uomo si era dato fuoco; poi un altro uomo, dopo la morte della madre, si era sparato con un fucile. Il più recente risale invece a pochi anni fa quando un bergamasco si è suicidato con i fumi di scarico dell’auto». Quello che si respira nell’alta Valcamonica, unito allo sgomento, è l’amarezza di essere balzati agli onori della cronaca per un fatto così macabro. La strada è aperta dunque e alcuni curiosi si avvicinano alla zona, per allontanarsene comunque in fretta e furia. E tutti sperano che le ricerche nella zona, qualora ce ne siano altro, finiscano al più presto. «Molti sono preoccupati, soprattutto quelli che abitano qui; e poi vorremmo che non si parlasse più della Valle Camonica in questi termini; il ritrovamento in fondo è stato fatto al Vivione, in territorio bergamasco» precisa un altro residente. Serenella Valentini