Giornale di Brescia 18/08/2005, pag.9, 18 agosto 2005
Delitto di Brescia 18/08/2005 - 13
L’«altro nipote» che per primo si allarma. Giornale di Brescia 18/08/2005. La vicenda dei Donegani è fin dall’inizio povera di veri protagonisti. Ci sono Aldo e Luisa, gli scomparsi, e c’è Guglielmo, il nipote. Uno dei nipoti, quello più esposto, subito il sospettato n. 1. L’altro, un personaggio per molti versi marginale nel corso delle indagini, è Luciano De Leo. Figura di contorno, certo, ma con un ruolo ben preciso nell’evoluzione di tutto l’intreccio legato alla scomparsa dei due coniugi bresciani. Fu Luciano De Leo, la mattina di lunedì 1 agosto, a suonare il campanello di casa Donegani. Lui, Luciano, 35enne nipote di Luisa, che vive nelle Marche, di professione appuntato dei carabinieri, di stanza alla stazione di Castelfidardo, in provincia di Ancona. I signori Donegani lo avevano invitato a trascorrere alcuni giorni a Brescia, dandogli appuntamento lunedì mattina. Come detto il giovane si presenta attorno a mezzogiorno, ma quando suona al campanello del civico 15 non gli apre nessuno. Prova a chiedere ai vicini, all’altro nipote, Guglielmo Gatti, che vive da solo al piano superiore, ma non ottiene risposte. Muto anche il cellulare degli zii. Subito uniti nella preoccupazione, i due nipoti allertano i Vigili del fuoco per un sopralluogo nella casa,quindi, nel pomeriggio, fanno scattare la denuncia di scomparsa ai carabinieri. Durante i primi giorni Luciano De Leo partecipa attivamente alle ricerche degli scomparsi, godendo dell’ospitalità di una cugina. Poi la sua licenza finisce, c’è da far ritorno a Castelfidardo. A questo punto su di lui si spengono i riflettori. Se parliamo di attori non protagonisti, coinvolti anche solo per pochi fotogrammi nella ricostruzione di questo giallo, non possiamo dimenticare Franco Tomasini, un caro amico della coppia che, dopo alcuni giorni dalla scomparsa, scatena un interrogativo inquietante e nel contempo fantasioso sulla possibile fine di Aldo e Luisa Donegani. Franco Tomasini ripesca dai meandri della memoria una frase, un pensiero che Aldo Donegani esternò quattro anni fa a San Benedetto del Tronto, rivolgendosi all’amico che era in vacanza con lui. «Adesso al posto di andare a casa - disse - sarebbe bello andare il più lontano possibile, per vedere i giornalisti, le telecamere, i giudici tutti insieme alla nostra ricerca». Di fronte alla perplessità dell’amico, Aldo Donegani aggiunse: «Godrei un mondo a vedere tutto quel caos. Chissà che titoli i giornali». Una frase caduta nel dimenticatoio, valutata come una trovata per farsi quattro risate e, di conseguenza, rimossa. Almeno fino alla scomparsa. Franco Tomasini è incerto: «Ho sempre ritenuto che si trattasse di una burla, ma da quando lui e Luisa non si trovano più...». Una fuga, un sogno d’estate tragicamente naufragato.