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 2005  agosto 18 Giovedì calendario

Delitto di Brescia 18/08/2005 - 10

Il «giallo delle tre province». Giornale di Brescia 18/08/2005. Diciotto giorni di attesa, incredulità, paure e sospetti. Poco meno di tre settimane, fitte di interrogatori, sopralluoghi, verifiche e accertamenti. Un giallo che attraversa tre province: quella di Brescia, dove scompaiono i Donegani, quella di Sondrio, dove si trova la casa dell’Aprica del Gatti a lungo perquisita, e quella di Bergamo, in cui vengono rinvenuti i cadaveri orrendamente devastati dei due anziani coniugi. Una vicenda che ha lasciato col fiato sospeso. Poi quelle segnalazioni, le ricerche che si concentrano sul versante bresciano della Val di Scalve e ieri il tremendo epilogo che porta con sé una serie di certezze nuove e nuovi inquietanti interrogativi. Niente più ipotesi di fuga, o vacanza imprevista. Niente incidenti o disgrazie. Fugate d’un colpo tutte le speranze di veder comparire di nuovo in via Ugolini i due coniugi. Al loro posto, c’è una terribile certezza: le spoglie martoriate di due persone. Un duplice omicidio, un presunto assassino, tante incognite sulle motivazioni di quell’atto tremendo e sulla sequenza che ha fatto sì che i cadaveri disarticolati e fatti a pezzi finissero sul fondo di quel canalone sospeso a 1.600 metri sul vuoto. A poco meno di 100 km da quella villetta in cui tutto ha avuto inizio una manciata di giorni fa. Che paiono un’eternità. L’INIZIO. Il giallo di via Ugolini si apre sabato 30 luglio. I coniugi Donegani la mattina fanno le solite spese, telefonano al nipote delle Marche per gli accordi prima del suo arrivo, previsto per il lunedì successivo. Vengono visti l’ultima volta nel primo pomeriggio. Poi più nulla. Qualche avvistamento, senza conferma di sorta, risale in verità alla domenica 31 luglio: qualcuno infatti afferma di aver visto la coppia a Messa, a S. Antonio. Incredibile, alla luce delle ultime novità: a riprova ci sarebbero i due appuntamenti mancati quel giorno: quello con gli amici con cui i due coniugi dovevano recarsi a Castrezzato per la S. Messa celebrata da don Mario Stoppani, l’ex parroco; e quello serale a casa dell’amico Ferruccio. L’ALLARME. Lunedì 1° agosto giunge a Brescia il nipote Luciano De Leo, appuntato dei Cc a Castelfidardo (An). Suona il campanello di via Ugolini 15, senza risposta. Chiama proprio Guglielmo Gatti, che vive al piano superiore della villetta. I due chiamano Vigili del fuoco e Carabinieri, temendo una disgrazia. Ma la casa è vuota, tutto è in ordine. Irraggiungibile resta invece il telefonino della coppia. La denuncia di scomparsa viene formalizzata il giorno seguente, proprio da Guglielmo Gatti. La ricerca dei carabinieri si concentra inizialmente proprio sul cellulare: che risulta assente dalle «celle» di tutta Italia. L’APPELLO. lo stesso Guglielmo Gatti che il 4 agosto lancia l’appello in tv: si augura che qualcuno abbia visto gli zii, spera di ritrovarli vivi, lamenta anche la rapidità del sopralluogo effettuato dai carabinieri. LE RICERCHE. Le ricerche prendono avvio su grande scala il 5 agosto. Dopo i sopralluoghi sui sentieri della zona, in via Ugolini arriva la Scientifica dell’Arma, perquisisce la villetta, cerca tracce di sangue e elementi organici. Ma niente. Il nipote Guglielmo, viene sentito per la prima volta dai carabinieri. Il giorno seguente, dopo un vertice in Procura, nuovi sopralluoghi in via Ugolini, dove giungono anche i magistrati Paola Reggiani e Claudia Moregola. I Vigili del fuoco dragano il «Funtanù», un pantano vicino alla Badia. Gatti finisce di nuovo sotto torchio: per 11 ore. L’APRICA. Il lavoro non conosce sosta: domenica 7 agosto la Scientifica assieme a Guglielmo Gatti sale all’Aprica, dove viene perquisito l’appartamento di via Italia 60, di proprietà del 41enne. Senza esito. QUALCOSA SI MUOVE. L’8 agosto, nuovo vertice in Procura. Poi gli inquirenti effettuano due sopralluoghi: uno al «Funtanù», in cui i Vvf concludono la capillare attività di ricerca; l’altro alla villetta di via Ugolini, dove la Scientifica riprende le perquisizioni. LE PISTOLE. Il 9 agosto spuntano le pistole mancanti. Tre revolver sarebbero spariti da casa Donegani. Dove sono? Intanto, i cani che lavorano sui sentieri da giorni trovano dei brandelli di abiti: si scava in Val Bresciana, ma senza esito. Le ricerche si intensificano il 10 agosto: scende in campo la Forestale. E la Scientifica torna in azione. LE VALIGIE. Sfuma il giallo delle armi: almeno due sono state vendute. E per la prima volta si punta verso il lago d’Iseo: l’ipotesi è quella di una gita al lago finita male. Ma gira la voce dell’assenza di una o più valigie dalla casa dei coniugi spariti. In mattinata si tiene un vertice in Procura, e in serata Guglielmo Gatti viene nuovamente sentito per altre 6 ore. LE SEGNALAZIONI. Segnalazioni di avvistamento a raffica giungono da tutta Italia. Una fra tutte, subito cassata, li vuole in Ungheria. Poi fino a Ferragosto tutto tace. SPUNTA LA VAL DI SCALVE. Martedì pomeriggio spunta l’ombra della Val di Scalve: ricerche in zona - a cavallo tra Bresciano e Bergamasca - sono previste per l’indomani. Ieri per chi legge. Il resto è cronaca di queste ore. Gianluca Gallinari