Giornale di Brescia 12/08/2005, pag.6 Gianluca Gallinari, 12 agosto 2005
Delitto di Brescia 12/08/2005 - 3
Spunta un’altra ipotesi: «Andati a Iseo in treno». Giornale di Brescia 12/08/2005. Una grande passione per il lago d’Iseo. Una frequentazione assidua delle sue rive e delle sue spiagge, soprattutto nel periodo estivo. E anche un’amicizia, stretta quindici anni fa durante un pic nic, con una famiglia di Provaglio, i signori Aldo e Angela Venturini. «Li abbiamo conosciuti per caso» racconta la signora, che non credeva ai suoi occhi quando tv e giornali annunciavano la scomparsa dei Donegani. «Avevo ancora i bimbi piccoli, loro erano qui per una gita» racconta la donna dalla bella casa immersa nella pineta della «S’ciana», a due passi dalla stazione ferroviaria. La stessa pineta che dal 1991 dà nome alla via Sciana. Una stradina che si spinge nel verde, un posto ideale per i pic nic. E proprio una passeggiata dei Donegani fu l’occasione dell’incontro. «Scambiammo due parole, quasi per caso: loro ripetevano frequentamente simili scampagnate e così, da allora, quando venivano alla pineta passavano a salutarci». Un po’ alla volta si crea un rapporto di amicizia. «Poteva capitare che passassero mesi senza vedersi, ma poi si restava anche quattro o cinque ore a chiacchierare. E c’era sempre qualche amico con loro, amavano molto la compagnia». L’ultima visita risale al febbraio scorso. Poi l’estate e le ferie dei Donegani a San Benedetto del Tronto, dal 3 al 24 luglio. Lo stesso periodo ogni anno. «Di solito passavano qui proprio la settimana dopo. Invece non li abbiamo visti». Le visite potevano essere senza preavviso: «Quante volte è capitato...» ricorda la signora Venturini. La settimana per l’«eventuale visita» è proprio quella della scomparsa. E l’ultimo avvistamento risale a sabato nel primo pomeriggio. E allora spunta una «pista sebina». Le visite alla S’ciana, è certo, sono tutte pomeridiane. «Arrivavano verso le 16, 16.30, sa, magari prima riposavano». I due coniugi sabato 30 luglio (o chissà, domenica) dopo pranzo decidono di far visita agli amici. Non li avvisano, alla peggio, non trovandoli in casa, possono fare quattro passi nel verde o in riva al lago (i vicini li ricordano spesso a Sassabanek). Unico tassello che non combacia è l’auto: «Venivano sempre con la loro Clio» dice la signora Angela. Eppure, a S. Anna c’è chi riporta il racconto di una ragazza che avrebbe incontrato, il venerdì precedente la sparizione, i Donegani sul treno Edolo-Brescia, di ritorno da Iseo. E li avrebbe poi riconosciuti sui giornali. Che per qualche ragione la signora Luisa preferisca non guidare? (Aldo, a causa di un disturbo alla vista, non ha più la patente). Forse. Allora meglio l’autobus, il «2» fino in Stazione e quindi il treno. E poi? Qui il giallo resta giallo. E la fantasia corre: forse vanno al lago, magari c’è un incidente, uno dei due scivola, l’altro tenta invano di aiutarlo... Del resto, in molti, a S. Anna, ripetono: «Sono tutti e due in fondo al lago». Ma le supposizioni, specie quelle più nere, sono da prendere con le pinze. Gianluca Gallinari