Giornale di Brescia 08/08/2005, pag.6, 8 agosto 2005
Delitto di Brescia 08/08/2005 - 2
Tutte le tappe del giallo. Giornale di Brescia 08/08/2005. Le ultime persone ad aver visto Luisa De Leo, di 61 anni, e il marito Aldo Donegani, di 77, sono stati alcuni vicini di casa: erano le 9 del mattino di sabato 30 luglio. Poi qualcuno dice di averli notati a Messa, nella parrocchia di S. Antonio, domenica mattina, ma non c’è alcuna certezza al proposito. • L’allarme - Scatta solo lunedì primo agosto. A casa dei due coniugi - lui pensionato, dopo una vita da metalmeccanico, lei casalinga - arriva un nipote dalle Marche. L’uomo, 35enne, si presenta a casa degli zii verso mezzogiorno, ma quando suona il campanello, nessuno gli apre. Chiede ai vicini, all’altro nipote - Guglielmo Gatti, che vive al piano di sopra - ma nessuno sa nulla. A quel punto Guglielmo cerca di aprire la porta di casa, ma è tutto chiuso ed anche il cellulare di Luisa ed Aldo suona a vuoto. I due nipoti chiedono l’intervento dei Vigili del Fuoco per entrare nell’abitazione di via Ugolini: in casa, tutto è in ordine, nel frigo c’è cibo a sufficienza da far pensare che la coppia non avesse in programma una partenza imminente, in garage ci sono l’automobile e le biciclette. • La denuncia - Il nipote Guglielmo Gatti lunedì 1 agosto si reca alla stazione dei Carabinieri di S. Faustino, in via Fratelli Bandiera, per formalizzare la denuncia di scomparsa. • I primi dubbi - Gli inquirenti escludono un atto sconsiderato: tutti conoscevano Aldo e Luisa, una coppia serena e piena di interessi. Proprio nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa i coniugi avevano fissato alcuni appuntamenti, tanto da far ritenere improbabile un loro allontanamento volontario. • Le ricerche in casa... - Venerdì 5 agosto, a quasi una settimana dalla scomparsa dei coniugi, gli uomini della Scientifica, assieme ad altri investigatori dell’Arma, giungono nella villetta di via Ugolini intorno alle 15.30, con il compito di rovistare da cima a fondo la casa. I primi accertamenti portano ad un importante rinvenimento: il cellulare della coppia, spento, che giaceva in un cassetto. Dopo un paio d’ore, verso le 17.30, il nipote Guglielmo Gatti viene interrogato dai carabinieri della caserma di via S. Faustino. Alle 21.30 viene riaccompagnato a casa e di nuovo interrogato, mentre vengono perquisiti il garage e la mansarda. I Cc restano fino all’una di notte all’interno della casa di via Ugolini, passandola al setaccio con l’ausilio di tutti i ritrovati tecnologici in dotazione alla Scientifica dell’Arma. Poco dopo le 14 di sabato i carabinieri tornano in via Ugolini e da lì ripartono con Guglielmo Gatti a bordo della loro auto. Guglielmo resterà in caserma per undici ore. • ... e fuori - Gli uomini del Reparto operativo e del Radiomobile perlustrano palmo a palmo, facendo ricorso anche alle motociclette, i sentieri che si intrecciano tra la campagna della Fantasina e le colline circostanti, seguendo gli stessi itinerari che i coniugi erano soliti percorrere nelle loro passeggiate pomeridiane. A metà mattinata di sabato, su ordine degli inquirenti, i Vigili del fuoco prosciugano, senza esito, il laghetto della Fantasina, sulla strada che porta al Santellone della Badia. Nel frattempo, i carabinieri, con l’ausilio di alcune unità cinofile della Protezione civile, battono di nuovo palmo a palmo sentieri e anfratti della zona. Ieri la perquisizione all’Aprica.