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 2005  agosto 07 Domenica calendario

Delitto di Brescia 07/08/2005 - 5

«Guglielmo? Era il primo della classe». Giornale di Brescia 07/08/2005. Nella stessa villa, una vita autonoma. Aldo e Luisa Donegani e il nipote Guglielmo Gatti, sopra di loro, una vita normale. Nè abbracci nè grida. il più osservato, inevitabilmente, proprio per questa vicinanza. Guglielmo Gatti colpisce per quei due occhioni scuri, non tenebrosi per via di una tonda evidenza e i capelli corvini su un incarnato smorto, quasi bianco. Giornate ritirate, introverse, le sue. Spesso, i libri in mano, dice chi lo ha intravisto dalla finestra e dal grosso davanzale. Ieri mattina, quando ha affiancato verso le 10 l’auto del signor Ferruccio amico dei Donegani, gli ha spiegato che adesso i carabinieri erano sui Campiani, puntavano sul laghetto Fontanù. Non scopriva una ruga, viso piatto: «Speriamo bene», ha sospirato. Pensando al peggio, poichè avrebbe dichiarato in giornata, ad alcuni vicini, a domanda espressa e un po’ disinvolta, che pensava a 2 probabilità su 10 di trovarli vivi. Guglielmo Gatti viene da due anni duri. A giugno ha perso il padre, 2 anni fa la madre. Segni penetranti per un figlio unico che rimane solo e padrone di un tempo e di uno spazio che non ha conosciuto prima. La povera maestra Togni ricordava spesso che Guglielmo era il primo della classe alle Elementari. Bravo anche dopo. Qualcuno dice che si stesse iscrivendo alla Normale di Pisa poi c’era stata la naia che aveva grippato la vocazione allo studio. Qualcun altro dice di un pallino per l’ingegneristica, lui ha dichiarato ai giornalisti di essere un ricercatore al Politecnico. Telefonando agli zii al mare, avrebbe confidato, appena qualche settimana fa, di aver trovato un lavoro giusto. difficile leggere la vita di Guglielmo Gatti. Del resto è difficile leggere la vita di ognuno di noi quando finisce sotto i riflettori. Perchè leggerla, dunque? Per il fatto che pubblici ministeri, carabinieri hanno oggettivamente messo radici sulla personalità e sugli atti di Guglielmo Gatti. A 41 anni, sarebbe stato proprietario di una casa sul Garda, l’avrebbe venduta e con una parte di denaro avrebbe acquistato una casa-baita all’Aprica. «Non l’ho mai visto tante volte fuori casa come in questi due giorni», ha osservato un vicino di casa. L’ho visto grattare la ringhiera per pitturarla. Ieri mattina è uscito alle 9 ed è rientrato alle 14. Sono arrivati due agenti in borghese e l’hanno portato via. Poi l’hanno riportato a casa. Poi l’hanno riportato via...». Così per quasi tutto il pomeriggio. Tonino Zana