Giornale di Brescia 05/08/2005, pag.11 Gianluca Gallinari, 5 agosto 2005
Delitto di Brescia 05/08/2005 - 1
Aldo Donegani, 77 anni e la moglie Luisa De Leo, 61, mancano da casa da sabato. Giornale di Brescia 05/08/2005. Una scomparsa avvolta dal mistero. Una coppia di coniugi sparita nel nulla, e di cui non si ha più notizia da sabato. Un cellulare muto, e il cui segnale è introvabile. Un vero e proprio giallo quello che da sabato scorso alimenta la preoccupazione di congiunti, amici e vicini di Aldo Donegani, 77 anni e Luisa De Leo, 61, marito e moglie residenti al piano terra di una villetta al civico 15 di via Ugolini, a S. Anna. Già perché proprio da sabato dei due, lui pensionato dopo una vita da operaio metalmeccanico, lei casalinga, non si sa più nulla. Ultimi a vedere i due alcuni vicini, che li hanno notati in giardino sabato mattina attorno alle 9. Poi, qualcuno dice di averli notati a Messa, nella Parrocchia di S. Antonio, domenica mattina, ma non c’è certezza in proposito. L’ALLARME. Eppure l’allarme scatta solo lunedì mattina. Quando a casa dei due coniugi si presenta un nipote 35enne della donna che vive nelle Marche. Un appuntato dei carabinieri che presta servizio alla stazione di Castelfidardo, in provincia di Ancona, al quale i signori Donegani avevano rivolto l’invito perché trascorresse alcuni giorni assieme a loro, a Brescia. L’appuntamento era proprio per lunedì mattina, lunedì scorso. Il giovane si presenta attorno a mezzogiorno, ma quando suona al campanello del civico 15, non gli apre nessuno. Allora chiede ai vicini, all’altro nipote, Guglielmo Gatti, 41 anni, che vive da solo al piano superiore, con ingresso al civico 13. Anche l’uomo non sa nulla: stupito lui stesso cerca di entrare in casa, ma tutto è chiuso. Inutile ogni tentativo di contattarli sul cellulare: il telefonino, un «334...», non dà segni di vita. Il primo pensiero va alla disgrazia. Ad una fuga di gas, ad esempio. Per questo i due nipoti allertano il 115 e chiedono l’intervento dei Vigili del fuoco. Ma quando i Vvf forzano la porta d’accesso ed entrano nell’abitazione, tutto è in ordine e dei due coniugi non c’è traccia. I letti sono rifatti, ogni oggetto è al suo posto, o per dirla con le parole del nipote Guglielmo pare una «casa delle bambole». Impensabile dunque un’aggressione. Di più: nel garage ci sono sia l’auto, una piccola Renault, con le chiavi nel cruscotto, sia le biciclette che i coniugi utilizzano per qualche passeggiata pomeridiana. IL GIALLO. L’apprensione monta con il passare delle ore. Da lunedì, quando il nipote si reca alla stazione dei carabinieri di S. Faustino, in via Fratelli Bandiera, per formalizzare la denuncia di scomparsa, iniziano le ricerche. E come un mosaico, tanti tasselli iniziano a comporsi senza dare un senso a quell’assenza. Non c’è alcun biglietto, alcun messaggio. Il solo mazzo di chiavi trovato nell’abitazione è presumibilmente quello di scorta. Nel forno della cucina, poi, come racconta il nipote Guglielmo, vengono ritrovati due recipienti con dei resti di sugo e della pasta avanzata. Nel frigo, molte confezioni di yogurt: un rifornimento che induce a credere che marito e moglie non avessero alcuna intenzione di allontanarsi per un lungo periodo da casa. Del resto, i signori Donegani erano tornati proprio da pochi giorni dalle vacanze: un soggiorno a San Benedetto del Tronto, meta turistica dell’Adriatico in cui si recavano ogni anno, sempre con l’automobile. A nessuno, del resto, come avvenuto in occasione della recente vacanza, avevano lasciato le chiavi della cassetta della posta, né alcun vicino ha avuto disposizioni per l’innaffiatura di quel giardinetto che risulta estremamente curato. Difficile dunque credere ad una partenza improvvisa, e ad un silenzio prolungato per sei giorni. Tanti. Troppi. Di lei non hanno notizia neppure all’oratorio della Parrocchia di S. Antonio, in via degli Antegnati, dove la donna si adopera come volontaria e dove abitualmente si reca il pomeriggio per tenere aperto il bar. Un turno dal quale manca, senza aver dato alcuna indicazione in proposito. SCATTANO LE RICERCHE. Gli inquirenti escludono un atto sconsiderato. Non avrebbe avuto motivo quella coppia che tutti dicono serena, anzi, molto dinamica, piena di interessi e di amicizie. Le ricerche dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Claudia Moregola, si concentrano da subito su quel cellulare: il «334...» non solo non risponde ai tentativi di chiamata, ma risulta irrintracciabile anche ai sofisticati apparecchi cui gli inquirenti hanno fatto ricorso nel tentativo di tracciare il segnale del telefonino. In termini tecnici, quell’utenza risulta assente da qualsiasi «cella», non ce n’è traccia in tutta Italia. Così come le richieste avanzate dai carabinieri della Compagnia di Brescia, coordinati dal tenente Andrea Poletto, agli aeroporti del Nord Italia, non hanno finora dato esito: agli imbarchi, dei coniugi, nessuna traccia. NUOVI RILIEVI. Forse già stamattina nell’abitazione di via Ugolini saranno disposti nuovi rilievi tecnici: si cercheranno insomma più approfonditamente segni lasciati dai due coniugi che possano fare chiarezza su di un’assenza che pare decisamente sospetta. Rilievi da Scientifica, o magari un’analisi dettagliata dei conti correnti e dei documenti presenti in casa, che possa accertare l’acquisto di un viaggio o un qualsiasi dettaglio utile alle indagini. La speranza dei parenti è che la pubblicazione della foto dei due aiuti a dare risposte rapidamente. Nel frattempo, tutti gli interrogativi restano aggrappati tra le mura di quella casa, quella villetta costruita 40 anni fa dallo stesso Aldo Donegani e da Giuliano Gatti, il padre di Guglielmo, deceduto solo due mesi fa, circostanza in cui i due zii sono stati molto vicini al 41enne, come lui stesso racconta. Gianluca Gallinari