Corriere della Sera 11/08/2005, pag.20 Franco Venturini, 11 agosto 2005
Lenin usava una Rolls blindata A Breznev una Maserati dal Pci. Corriere della Sera 11/08/2005. Se con i comunisti cinesi Nixon e Kissinger si affidarono alla «diplomazia del ping-pong», con i comunisti sovietici ad avere un ruolo moderatamente distensivo fu la «diplomazia delle quattro ruote»
Lenin usava una Rolls blindata A Breznev una Maserati dal Pci. Corriere della Sera 11/08/2005. Se con i comunisti cinesi Nixon e Kissinger si affidarono alla «diplomazia del ping-pong», con i comunisti sovietici ad avere un ruolo moderatamente distensivo fu la «diplomazia delle quattro ruote». Già Lenin utilizzava un blindato della Rolls, ma il primo a dedicare una cura particolare alla scelta delle automobili fu Stalin. Il suo ossessivo timore di un attentato indusse la Zis (Zavod Imeni Stalina, appunto) a produrre sin dal 1933 una copia superprotetta dell’americana Packard. Nel 1948 l’Alfa Romeo regalò a Stalin per il suo compleanno una sofisticata 6C2500, ma il gioiello milanese non riuscì a soppiantare la più rassicurante Zis. Nel 1956, dopo il Congresso della destalinizzazione, la Zis diventa Zil, con il nome del direttore di fabbrica Likhaciov al posto di quello del «padre dei popoli» cancellato dalla memoria. Ma il contadino Krusciov all’auto si interessa poco, non arrivano altri regali e la Zil continua per anni ad essere una Packard rifatta. La svolta giunge con Leonid Breznev, considerato da Kissinger un politico mediocre ma un ottimo guidatore. Le versioni successive della Zil restano l’automobile della più alta Nomenklatura, e ad esse si affianca, per i membri del Comitato centrale e gli alti dirigenti, la Ciaika (gabbiano) prodotta dalla GAZ e celebre per il suo volante in madreperla. A bordo di una Ciaika rischiò la vita Enrico Berlinguer, nel probabile attentato del 1973 in Bulgaria. Ma a fare il giro del mondo è soprattutto la passione di Breznev, che fa affluire nei garage del Cremlino magnifici regali politico-automobilistici. La direzione del PCI, nel 1968, fa pervenire a Mosca una Maserati Quattroporte. Le Rolls Royce sono due, perché la prima Breznev la distrugge in un incidente. Da Bonn arriva una delle due uniche Mercedes 600 a sei porte (l’altra viene consegnata all’imperatore del Giappone). Nel 1972 Nixon dona a Breznev una Cadillac Eldorado, ma su esplicita richiesta, due anni dopo, invia al Cremlino anche una Lincoln Continental personalizzata. All’inizio degli Anni Ottanta le auto di Breznev superano la cinquantina, e lui le guida a turno sul Leningradskij Prospekt facendo bloccare il traffico per lunghe ore. Poi, alla morte del leader sovietico nel 1982, la collezione viene smembrata o finisce nelle mani di commercianti stranieri di auto d’epoca. Andropov non se ne interessa, e dopo di lui nemmeno Cernenko e Gorbaciov. Tornano pienamente in auge le Zil: anche con il postcomunista Elsin, anche con Putin che però le utilizza soltanto nei viaggi all’estero. A Mosca preferisce andare in Mercedes, per non sfigurare nei confronti dell’esercito dei nuovi ricchi. Franco Venturini