23 agosto 2005
GIOVANNONE Luca.
GIOVANNONE Luca. Nato a Ceccano il 18 ottobre 1963. Imprenditore. Nell’estate 2005 mise i soldi per il nuovo Torino salvato dal Lodo Petrucci (per conto di Lotito?). «[...] Era una splendida giornata di sole, martedì 19 luglio. Alle 18, in una città che cominciava a svuotarsi e a rendersi conto che il Toro di Cimminelli non ce l’avrebbe fatta a iscriversi alla serie A, muoveva il suo primo passo ufficiale l’unica cordata pronta ad aderire al Lodo Petrucci, un paracadute capace di garantire quantomeno la serie B. Prima di salire nello studio del notaio Ciluffo a parlare di programmi e sogni di un gruppo di tifosi con pochi soldi ma tanto entusiasmo e pronti a diventare i ”salvaToro”, i leader Marengo e Rodda erano stati avvicinati da un signore dall’accento laziale. ”Ci ha dato il suo biglietto da visita, ci ha detto di essere pronto ad aiutarci. Si chiama Luca Giovannone, è titolare di un’azienda che si occupa di servizi infermieristici. uno del Toro, come noi”. Quell’’aiuto”, poi, si è concretizzato nel ruolo di azionista di riferimento di un gruppo che vanamente, per un mese, ha cercato soci forti in città e in regione. Giovannone [...] è sceso in campo scucendo i 180 mila euro necessari per i primi due esborsi legati al Lodo Petrucci e per le spese di avviamento, promettendo una fideiussione da 8 milioni per la costruzione della nuova squadra e strappando un’opzione per il 51% delle quote del Torino Football Club che sarebbe nato solo dopo la morte del Torino Calcio e l’ok della Figc. Ciociaro, laureato in psicologia a soli 23 anni, passato in poco più di un decennio dalla gestione di un paio di comunità residenziali per il recupero di tossicodipendenti all’import di migliaia di infermieri dall’Est Europa, Giovannone ha vissuto il suo momento di gloria nei primi giorni di vita dei ”lodisti”: la presentazione ufficiale al sindaco, le interviste su giornali e tv, i dettagli sulla sua attività principale (’La mia Vita Serena spa ha un appalto a Torino per 24 milioni, prevedo di far arrivare in Italia 10 mila nuovi infermieri in 5 anni”). Poi, il ciociaro è tornato nell’ombra. Forse a preparare il colpo [...].» (Roberto Condio, ”La Stampa” 23/8/2005).