Edmondo Berselli, ཿla Repubblica 19/8/2005;, 19 agosto 2005
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Ciò che tuttavia colpirebbe i vecchi cronisti è la trasformazione dei calciatori in immagini del glamour contemporaneo. Anche nel passato i calciatori sposavano donne belle e talora in vista (esemplare il caso del matrimonio del portiere Lorenzo Buffon con la valletta di Mike Bongiorno a Lascia e raddoppia?, Edy Campagnoli); talvolta carriere stratosferiche si incrinavano su questioni d’amore, come accadde al grande goleador argentino Valentin Angelillo, che perse la cabeza per la procace Ilya Lopez, intrattenitrice nei night club del bresciano. Ma a quei tempi il calcio era affare di uomini, nel senso esclusivo di maschi, anche quando si sfioravano i territori della trasgressione, cioè i famosi comportamenti ”non da atleta”, e la dominante teoria puritana sosteneva che nell’anno del matrimonio il giocatore scontava un ovvio calo di rendimento. Adesso invece i calciatori sono protagonisti di un modesto ”vip set” nazionale, il generone affollato da aspiranti showgirl, veline, letterine, vallettine, ballerine, soubrettine; in cui la figura dell’atleta di serie A ha assunto le tipiche fattezze ”metrosexual”, look gay su facce e corpi etero, codificate da David Beckham, trendsetter e in secondo luogo ala destra del Real Madrid: attenzione estrema all’acconciatura, al disegno delle basette, alle sfumature di biondo, e più di recente ai tatuaggi, preferibilmente ”etnici”. Che talvolta come nel caso di Francesco Totti o del centrattacco della Sampdoria Bazzani si concludono con matrimoni vistosi, con starlet, pure presenze televisive, che si chiamano Ilary Blasi e Alessia Merz (mentre il divo Beckham, com’è noto, ha sposato l’ex Spice Girl Victoria, colei che di recente ha dettato l’acme del trendy rivelando: ”Non ho mai letto un libro in vita mia”) [...]» (Edmondo Berselli).