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 2005  agosto 02 Martedì calendario

Lusso, follie e petrodollari alla corte più ricca del mondo. La Repubblica 02/08/2005. La sua "casa" delle vacanze l’ ha voluta a immagine somiglianza della Casa Bianca: molto più lussuosa però, rivestita di marmi dentro e fuori

Lusso, follie e petrodollari alla corte più ricca del mondo. La Repubblica 02/08/2005. La sua "casa" delle vacanze l’ ha voluta a immagine somiglianza della Casa Bianca: molto più lussuosa però, rivestita di marmi dentro e fuori. Una cittadella tutta sua. In giardino, un parco di venti ettari, a Marbella, aveva anche una moschea personale, un maxi eliporto e ville e piscine disseminate ovunque nella zona del cosiddetto "miglio d’ oro". L’ ultima volta che ha trascorso le vacanze estive nella Costa del Sol - era il 2002 - è arrivato con il suo Boeing 747 personale più altri sei aerei, due dei quali riservati ai bagagli. Centoquattro le limousine blindate che attendevano in pista: Rolls Royce, Cadillac, Mercedes. La sua sedia a rotelle era manovrata da una piattaforma idraulica. La corte, come al solito durante le vacanze, era di cinquecento dignitari. Non tutti potevano essere alloggiati nel palazzo reale "Mar Mar"- eretto a copia della Casa Bianca e dotato di 300 stanze - così sua maestà requisiva interi alberghi, solo se a cinque stelle, per alloggiarvi i suoi cari e i suoi collaboratori al costo di due milioni a notte. Il suo bagaglio era di 200 tonnellate. Una troupe televisiva saudita dotata di apparecchiature sofisticatissime, l’ unica autorizzata a filmare il monarca, lo accompagnava. Più uno stuolo silenzioso di camerieri etiopi e un muezzin personale. Ogni settimana uno dei suoi aerei andava e veniva da Riad portando quantità industriali di cibi introvabili in Spagna: i suoi datteri preferiti, carne d’ agnello, un particolare tipo di riso, le spezie. E naturalmente l’ acqua della Mecca. I cinquecento dignitari al loro arrivo ricevevano in dono un Rolex e un telefono cellulare ultimo modello come souvenir della vacanza. Rolex d’ oro erano stati distribuiti anche ai giornalisti che assediavano l’ aeroporto nell’ 87. Quando gli ospiti del re andavano a fare shopping, i negozi abbassavano le saracinesche ai comuni mortali. Solo per dare una rinfrescatina al palazzo erano stati spesi nel 2002 tredici milioni di euro. E pensare che il sovrano vi ha soggiornato in tutto soltanto quattro volte, ricevendovi però ospiti del calibro di Juan Carlos, suo amico personale, Aznar, Tony Blair, Colin Powell. Non meraviglia che ieri la città di Marbella abbia decretato tre giorni di lutto, piangendo un "grande benefattore", e tutte le sirene del porto abbiano suonato a lungo in segno di cordoglio. Tutto ciò che concerne l’ inaudita ricchezza di re Fahd, sovrano di un quarto delle riserve petrolifere mondiali e titolare di un patrimonio personale di 18 miliardi di dollari, è fuori scala, da Guinness dei Primati. Le sue spese senza limiti, i regali clamorosi, gli harem. Comprava gli alberghi dove alloggiava per stare più comodo. E le cliniche dove veniva ricoverato per essere curato meglio. I suoi yacht sono alti come palazzi e grandi come navi da crociera; uno, il Prince Abdul Aziz, è lungo 147 metri. Playboy fra i più solvibili del pianeta e grande amante del gioco d’ azzardo, si favoleggia che in una sola notte abbia perso al tavolo verde di Montecarlo oltre sei milioni di dollari. Un’ attrice per braccio, era l’ ospite più atteso di tutti i privé. Tempi ruggenti ormai lontani. L’ infarto, l’ ictus cerebrale, il tumore ai reni, il diabete, la sedia a rotelle. Il sovrano ha trascorso gli ultimi anni a Ginevra, con un seguito di ottocento persone. Quando, sempre nel 2002, dovette ricoverarsi per una banalissima operazione di cataratta all’ occhio destro, il nono piano dell’ Ospedale Universitario fu rapidamente trasformato in una reggia da Mille e una notte. Nel giro di poche ore comparvero divani in pelle, tappeti pregiati, argenterie, posate d’ oro, schermi al plasma. A Ginevra, nella zona residenziale di Collonge-Bellerive, poco lontano dalla villa dell’ Aga Khan e da quella di Vittorio Emanuele di Savoia, sua maestà subì l’ onta di vedersi sigillare il cantiere della sua dimora, accusato di abusi edilizi per aver voluto costruire undici edifici più un’ autorimessa per 70 vetture e un bunker atomico, il tutto collegato da una rete di gallerie. I vicini non gli hanno perdonato di avere fatto abbattere quindici alberi. La massima segretezza ha sempre circondato il Custode delle due Sante Moschee di Mecca e Medina. Non si sa bene quanti anni avesse, e neppure quante mogli. Quattro o forse cinque. Una di esse, o meglio, un’ ex moglie, Janan Harb, gli ha fatto causa per gli alimenti. Il processo si sarebbe dovuto aprire a novembre, presso il tribunale di Londra. C’ era voluto un anno e mezzo per potere finalmente fissare la data: gli avvocati del re infatti sostenevano che era impossibile fargli causa, visto che era protetto da "immunità sovrana". La signora, che ha fondato un franchising di aerobica con sedi in diverse città europee e del Medio Oriente, chiedeva un assegno mensile più congruo. L’ amore fra l’ allora principe ereditario saudita e la bella palestinese di Ramallah, figlia di genitori cristiani proprietari di un albergo, era sbocciato nel ’ 67 a Gedda. Lei aveva 19 anni e faceva l’ interprete all’ ambasciata venezuelana, lui 43. "Fu una storia travolgente - ha raccontato un’ amica - Lui era affascinante, lei era vivace, intelligente e uguale a Sophia Loren. Lui non poté resistere alla bellezza, lei fu travolta dal suo charme". Ha detto qualche settimana fa Janan Harb: "Non è una questione di soldi, ma non si lascia una persona solo perché se ne ha voglia". relax Una parte della corte saudita, al centro è riconoscibile il nuovo sovrano Abdullah, in un momento di relax nella residenza di quest’ ultimo nella capitale. La famiglia reale è composta da 15 mila membri. Laura Laurenzi