Giannalberto Bendazzi, Il Sole 24 Ore 14/8/2005, 14 agosto 2005
Il più antico autore di film d’animazione non è, come si è sempre creduto, il francese Emile Cohl, ma l’inglese Arthur Melbourne-Cooper (1874-1961), che nel 1899 realizzò anche il primo spot della storia, intitolato Matches Appeal: un appello al popolo inglese perché rifornisse di fiammiferi i soldati britannici impegnati in Africa nella guerra dei boeri
Il più antico autore di film d’animazione non è, come si è sempre creduto, il francese Emile Cohl, ma l’inglese Arthur Melbourne-Cooper (1874-1961), che nel 1899 realizzò anche il primo spot della storia, intitolato Matches Appeal: un appello al popolo inglese perché rifornisse di fiammiferi i soldati britannici impegnati in Africa nella guerra dei boeri. Nel film si vedono i fiammiferi uscire dalla scatola e formare due figure animate con una scala. Mentrena figura regge la scala, l’altra ci sale su e scrive su una lavagna l’appello: ”Per una ghinea la Bryant & May inolterà una cassa contenente quanto basta per rifornire ogni soldato...” eccetera. Melbourne-Cooper aveva già mostrato, nel 1898 al cinema The Empire di Leicester Square a Londra, fiammiferi che giocavano a cricket, a football, a golf. Lavorava spostando gli oggetti sul tavolo e scattando un fotogramma per volta, di modo che, proiettando poi la pellicola a velocità normale, gli stessi oggetti parevano vivi. Ma in A dream of Toyland, in cui si racconta la storia di un bambino che di notte vede prender vita i giocattoli che gli sono stati regalati nel pomeriggio, non si muovono solo i giocattoli, ma anche le ombre dietro: Melbourne-Cooper girava alla luce del sole e, spostandosi il sole nel corso della giornata, le ombre non risultavano mai allo stesso punto. Sicché nel film si muovono alle spalle dei giocattoli con un effetto inquietante (Giannalberto Bendazzi, Il Sole 24 Ore 14/8/2005).