varie, 18 agosto 2005
BALZARETTI Federico
BALZARETTI Federico Torino 6 dicembre 1981. Calciatore. Dal 2008/2009 al Palermo. Lanciato dal Torino. Nel 2005/2006 (dopo il fallimento dei granata) alla Juventus, poi alla Fiorentina. Esordio in nazionale il 17 novembre 2010 (amichevole a Klagenfurt contro la Romania) • «[...] terzino del Toro cresciuto nel Toro dichiaratore inesausto di amore per il Toro e idolo dei tifosi ma soprattutto delle tifose del Toro, ha firmato per la Juve. [...]» (Massimo Gramellini, “La Stampa” 18/8/2005) • «Detto “Balza”, ma anche Vermeretti e Balzamerda (sorry...) da [...] quando ha svestito per sempre la maglia del Torino per indossare quella della Juventus. [...] nato a Grugliasco, paesone della cintura famoso per il suo centro commerciale - nel Toro ci giocava da quando aveva sei anni. Torinese e torinista. [...] ha esordito in serie A col Siena e ha giocato col Varese [...] una lettera aperta scritta dal giornalista Marco Cassardo (autore di Belli e Dannati, una storia del Torino): “Hai scelto di andare a fare l’impiegato di Moggi e Giraudo prendendo a calci il sogno di milioni di ragazzi della tua età: diventare simbolo e capitano della squadra per cui tifavi da bambino”. [...] il titolo di un editoriale di Ormezzano: “Da bandiera a banderuola”. [...] la notizia, vera o presunta, di un gruppo di tifosi che bruciò in pubblico la maglia numero 17 di Balzaretti, tipo bandiera americana, o danese a scelta. [...] Forse un po’ timido negli sganciamenti in avanti rispetto ai suoi modelli (Zambrotta, Maldini, Ashley Cole, Roberto Carlos) [...] Bello, e dannato. Sexy persino. [...] da un forum di toriniste miracolosamente sopravvissuto alla damnatio: “Ragazze, qui abbiamo il nostro Beckham, che è molto molto meglio”. E ancora: “Se Balza facesse un figlio con ognuna delle sue ammiratrici il settore giovanile del Toro non avrebbe più problemi”. [...] ha avuto una figlia [...] quando era già della Juventus. Quando è stata resa nota la cosa un tifoso granata ha commentato:“Spero che le prime parole che il pargolo pronunci appena lo vede siano gobbo di m...”. [...] Disse una volta a Tuttosport: “Il Toro è una parte importante nella mia vita. Uno dei valori che fanno la differenza”. Poetò qualche tempo dopo: “Questa maglia gloriosa che ho cucita nel cuore”. Infine, si fece dipingere come uno “cresciuto a pane a Toro”. [...] [...]”» (Alberto Piccinini, “il manifesto” 15/2/2006) • «[...] Complimenti alla Juventus, ottimo acquisto. Complimenti a Balzaretti, sicuramente ottimo contratto. Pernacchi ai tifosi granata che caldamente hanno aiutato il ragazzo a crescere, dalle giovanili sino alla prima squadra, sino ad una leaderhip persino fisica: di quello che dava l’esempio, che moriva su ogni pallone. Ha fatto benissimo ad accettare, la Juventus ha fatto benissimo a mettere avanti l’offerta che non si può, non si deve rifiutare. C’era il rischio che restando nel nuovo Toro Balzaretti diventasse un simbolo, assurgesse al rango di cavaliere folle e generoso, intanto guadagnando sicuramente all’anno più di dieci operai specializzati. Non si sa mai: la gente è imbesuita, ipnotizzata, schiavizzata dall’idea del denaro, del successo, ma c’è sempre in giro qualche matto capace di soffiare dentro i simboli, gonfiandoli e facendo occupare ad essi parti troppo grosse di mondo. Meglio non correre rischi. Il frenetico su e giù per il campo di Balzaretti - che non ha nessuna colpa se non, all’origine un merito, l’essere teoricamente troppo ideale come eventuale simbolo - diventa adesso un prillare su se stesso, tipico appunto della banderuola. Come sono tutti. Come devono essere tutti, se vogliono anche loro finire negli annali di Costa Smeralda e dintorni. Comunque per ora nessuno ci vieta di sognare un mondo in cui, per legge, le sciarpe con i colori sociali che i calciatori mettono al collo presentandosi ai tifosi e giurando amore eterno servano, in certi casi, a strangolarli» (Gian Paolo Ormezzano, “La Stampa” 18/8/2005).