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 2005  agosto 17 Mercoledì calendario

Schutz Roger

• Jura (Svizzera) 12 maggio 1915, Taizè (Francia) 16 agosto 2005 (accoltellato alla schiena e alla gola da una squilibrata rumena di 36 anni). Prete. Noto come fratello Roger. Fondatore della comunità Taizè, centro ecumenico tra i più importanti sorto nel 1940 in una cittadina della Francia cemtro-orientale. «[...] una delle figure-simbolo del dialogo interreligioso, dei rapporti ecumenici e della ricerca “ossessiva” della pace tra credenti e non credenti, quella pace predicata da fratello Roger in anni ed anni di attività pastorale come antidoto alle guerre, alle divisioni, alle ingiustizie. Quasi un novello San Francesco del Ventesimo secolo, il fondatore di Taizè era noto in tutto il mondo. Dotato di grande carisma intellettuale e religioso, sempre vestito con il suo saio bianco, un abito semplice, con la croce al petto, col cappuccio e una cinta al fianco - quasi come un francescano, appunto -, ma, soprattutto, sempre pronto al dialogo e all’ascolto dell’“altro” con un sorriso disarmante, sincero, che aveva la forza di calamitare l’attenzione dell’interlocutore e di mettere chiunque a suo agio. È morto mentre pregava e, forse, non ha avuto nemmeno il tempo di perdonare il suo aggressore. Nato [...] da una famiglia protestante, fratello Roger ebbe nella figura della nonna il primo esempio di accoglienza, al di là delle differenze religiose, politiche e sociali. Durante la prima guerra mondiale la nonna mise a disposizione la sua casa di quanti fuggivano dalla guerra. E il giovane Roger vide che gli ospiti, spesso e volentieri, erano ex militari che si erano scontrati nei campi di battaglia. Nel 1940, in piena seconda guerra mondiale, il futuro priore si trasferisce in Francia, arriva in Borgogna, a Cluny. In seguito, nella vicina Taizè acquista una casa che diventerà il primo nucleo della comunità, che fonderà insieme a tre confratelli. Ben presto, l’opera di Roger si svilupperà nei 5 continenti, facendo breccia specialmente nei giovani, che ogni anno danno vita a meeting sulla pace e sull’ecumenismo che hanno fatto scuola nella recente storia ecclesiale. [...]» (Orazio La Rocca, “la Repubblica” 17/8/2005). «[...] Fratello Roger è morto così, nella comunità che lui stesso aveva fondato nel 1940 nel sud della Borgogna, dove i “fratelli” (un centinaio, provenienti da più di 25 nazioni) condividono una vita semplice, lavorando e pregando insieme tre volte al giorno. Fin dalla fine degli anni ’50, migliaia di giovani da molte parti del mondo hanno iniziato a venire a Taizé per prendere parte agli incontri di preghiera e riflessione. Frère Roger aveva 25 anni, nel 1940, quando lasciò la Svizzera per andare a vivere in Francia. A Taizé, grazie a un modico prestito, aveva comprato una casa abbandonata da anni con degli edifici adiacenti. Propose ad una sorella di aiutarlo ad accogliere i rifugiati, a quei tempi soprattutto ebrei. [...] Costretto dalla Gestapo nel 1942 a fuggire, Frere Roger tornerà a Taizé nel 1944. Poi finalmente la pace, in una un’Europa da riconciliare, come lo stesso priore della Comunità ricorda: “Si viveva in un tempo di inquietudine. Taizé era nata 5 anni prima. Molti si ponevano la domanda: cosa diventerà l’Europa?” Ed è proprio l’impostazione ecumenica che, superato il periodo bellico, caratterizza la comunità di Taizé, che in 60 anni moltiplica i suoi fratelli. A Taizé cattolici e protestanti vestono lo stesso saio bianco e vivono la stessa vita comune. [...] Tra fratello Roger e Papa Giovanni Paolo II [...] vi era una lunga consuetudine. Si erano incontrati per la prima volta a Roma, nei primi anni Sessanta, ai tempi del Concilio Vaticano II. Prima di essere eletto al soglio di Pietro, Karol Wojtyla era stato due volte a Taizé, nel 1964 e nel 1968. Da Papa si era recato a Taizé il 5 ottobre 1986» (“Corriere della Sera” 17/8/2005).