Oliviero Marchesi, Di Più, agosto 2005, 16 agosto 2005
CIAO. Le sorelle Andreina e Loredana Mostarda, di 47 e 45 anni, volendo incidere una lapide da porre sulla tomba della loro mamma con le parole «Ciao mamma, delicata e discreta come una farfalla, ci nhai insegnato ad iniziare la giornata con un sorriso, che la vita è bella, piena di colori e di profumi
CIAO. Le sorelle Andreina e Loredana Mostarda, di 47 e 45 anni, volendo incidere una lapide da porre sulla tomba della loro mamma con le parole «Ciao mamma, delicata e discreta come una farfalla, ci nhai insegnato ad iniziare la giornata con un sorriso, che la vita è bella, piena di colori e di profumi. Ora noi lasciamo che tu voli via e che il papà ti prenda per mano» inoltrarono domanda all’Ufficio servizi cimiteriali del Comune di Bergamo, la cui Commissione per le epigrafi, nella persona del sacerdote don Lino Lazzari, bocciò il testo per via di quel ”ciao” iniziale «troppo confidenziale, colloquiale, poco consono all’atmosfera di austerità che un cimitero deve avere». Venne proposto, al posto del ”ciao”, un ”Tu”, in modoc che il testo suonasse: «Tu, mamma, ecc.»