Cesare Fiumi, Corriere della Sera 13/8, 16 agosto 2005
«Il signor Franco, amico della coppia: ”Aldo, quattro anni fa, l’ultimo giorno di vacanza mi propose di sparire con lui
«Il signor Franco, amico della coppia: ”Aldo, quattro anni fa, l’ultimo giorno di vacanza mi propose di sparire con lui. E finire così in tv. ’Lo faresti?’, mi chiese”. Per tenersi stretto pure questo finale, che non solo èm innocuo e indolore, ma avrebbe anche un gusto speciale, visto che ”ciascuno di noi sa che non compirebbe mai una simile follia, eppure ha l’impressione che qualcuno potrebbe farlo”. E queste parole non sono del signor Franco da Brescia, ma di Nathaniel Hawthorne, lo scrittore americano de La lettera scarlatta. Centocinquant’anni fa, Hawthorne scrisse un delizioso breve racconto, Wakefield, dal nome del protagonista. la storia di un uomo che un giorno decide di non tornare a casa e di mettersi in disparte a valutare l’effetto della sua sparizione. Un uomo animato da uno ”strano tipo di vanità”, in tempi, per giunta, non sospetti, senza media né dibattiti. Un uomo che vuol vedere ”quanto il piccolo cerchio di persone, e di avvenimenti, del quale egli era il centro, sarà sconvolto dalla sua assenza. dunque una vanità morbosa quella che è alla base di tutta la faccenda”. Insomma, costa nulla sperare in una simile soluzione. Anche se poi Wakefield ci prese gusto e solo dopo vent’anni, come nulla fosse, riaprì l’uscio della sua abitazione»