Vanity Fair, 11/8/2005, 11 agosto 2005
Io c’ero, Vanity Fair, 11/08/2005 La finale del mondiale di calcio del 1982. Gianni Mura prima firma dello sport di Repubblica era al Santiago Bernabeu l’11 luglio 1982 quando l’Italia vinse il Mondiale battendo la Germania 3 a 1
Io c’ero, Vanity Fair, 11/08/2005 La finale del mondiale di calcio del 1982. Gianni Mura prima firma dello sport di Repubblica era al Santiago Bernabeu l’11 luglio 1982 quando l’Italia vinse il Mondiale battendo la Germania 3 a 1. Sembra buffo, ma io di quella finale non scrissi una riga Repubblica non uscì in edicola il giorno dopo. Tra l’altro era la prima volta che vedevo giocare l’Italia, la seguiva sempre Gianni Brera. Quella sera io e lui eravamo seduti uno accanto all’altro. Brera disse che in caso di vittoria sarebbe andato col saio alla processione dei battenti di San Bartolomeo, il suo paese. C’era nell’aria la certezza della vittoria finale che in genere porta rogna. Invece il clima non cambiò neppure dopo il rigore sbagliato da Cabrini per il fallo di Briegel su Bruno Conti. Sembravano due fumetti: Briegel alto, spalle da armadio, Conti piccolo con una zazzera nera improbabile. Poi arrivarono i gol. Brera era emozionatissimo, ebbe anche una specie di aritmia alla rete di sinistro in controbalzo di Tardelli. Saltava, gridava. Io invece cercavo di restare distaccato. La cosa che ricordo di più è un dettaglio tecnico: un doppio palleggio di Scirea, a destra sul vertice dell’area, e Bergomi, in area. Smentiva in modo solare l’idea ”catenacciara” dell’Italia: il libero e lo stopper dentro l’area avversaria. E poi Pertini che dava i numeri, faceva un tifo spaventoso, al terzo gol prese a saltare. Fu una finale bellissima, molto meglio del 4-3 del 1970 in Messico, partita orrenda. Alla fine andai a festeggiare al ristorante con un collega del Corriere. Parlammo tutta la sera in francese per evitare i tifosi ubriachi di gioia e di cognac che assediavano ogni locale della città.