varie, 9 agosto 2005
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Entwistle John
• Chiswick (Gran Bretagna) 9 ottobre 1944, Las Vegas (Stati Uniti) 27 giugno 2002. Leggendario bassista degli Who. «Nel ’64, assieme al chitarrista Pete Townshend, fondò gli Who, rockband che divenne portabandiera dei ”mods”, la tribù giovanile animata dalla rabbia e dalla ribellione nei confronti della società britannica. Il quartetto si distinse anche per la violenza degli show, nei quali venivano distrutti strumenti e amplificatori. La consacrazione giunse da opere come My generation, Tommy, Quadrophenia, finché la morte del batterista Keith Moon nel 1978 non sciolse il gruppo» (’Corriere della Sera”, 28/6/2002). Il musicista più tranquillo della storia del rock [...] Non aveva mai amato gli eccessi [...] Era nato da genitori musicisti. Nel 1959 conobbe Pete Townshend, e insieme a lui entrò a far parte nel 1962 dei Detours di Roger Daltrey. Con l’ingresso nella band del batterista Keith Moon, nel 1964 i Detours cambiarono il loro nome in The Who, divenendo in breve uno dei gruppi-simbolo del rock inglese insieme a Beatles e Rolling Stones. Lui avrebbe voluto suonare la chitarra elettrica, ma si accontentò del basso: grazie al suo stile aggressivo e assolutamente unico, è diventato uno dei bassisti più originali e influenti dell’intera storia del rock. Entwistle, che gli altri Who chiamavano Ox, non aveva nessuna voglia di vivere come una rockstar: preferiva muoversi all’ombra di personalità invadenti come quelle dei suoi compagni d’avventure (il geniale Townshend, l´eccessivo Moon, il carismatico Daltrey) senza per questo rinunciare a fornire il suo essenziale contributo di idee e di tecnica. ”John non voleva in alcun modo attirare l’attenzione su di lui. Per anni nessuno si è accorto che era con noi”, ha dichiarato tempo fa Pete Townshend. Finì sulle cronache nel 1967, quando durante un tour americano nel quale divideva la stanza con Keith Moon fece arrivare al manager un conto di 40.000 dollari per caviale, aragoste e champagne ordinati a ripetizione. Un peccato veniale, se confrontato con le notti brave di cui erano continuamente protagonisti i suoi compagni. Alle follie preferiva la musica: il suo apporto nella realizzazione di album capolavoro come Tommy e Quadrophenia è stato sempre considerato eccezionale da Townshend, il vero cervello degli Who. Aveva anche inciso una decina di dischi come solista, ottenendo grandi elogi soprattutto con Smash your head against the wall del 1971. Il suo ultimo lavoro, Left for live, era uscito nel 1999» (Andrea Silenzi, ”la Repubblica” 29/6/2002).