Marco Bona Castellotti, Il Sole 24 ore, 01/08/2005, 1 agosto 2005
La Ronda che sembra una sfilata notturna, Il Sole 24 ore, 01/08/2005 Gli enigmi che avvolgono la "Ronda di notte" di Rembrandt, uno dei quadri più famosi al mondo, non sono ancora del tutto risolti
La Ronda che sembra una sfilata notturna, Il Sole 24 ore, 01/08/2005 Gli enigmi che avvolgono la "Ronda di notte" di Rembrandt, uno dei quadri più famosi al mondo, non sono ancora del tutto risolti. Nonostante il fatto che il dipinto, eseguito nel 1642, godesse di una certa fama e di una certa ufficialità, gli studi stanno cercando di scoprire se la grande tela, che descrive la marcia nelle vie di Amsterdam della Guardia civica, si rifaccia a un testo letterario. Rembrandt ha fissato il momento in cui il capitano Franz Banning Cocq, ritratto al centro con un bellissimo abito nero, ha dato l’ordine e il gruppo inizia a muoversi, con un’aria per nulla marziale, anzi con l’andatura di una pacifica sfilata in costume. noto che i partecipanti, signori azzimati, vanitosi e apparentemente goderecci, in tutto una trentina di membri della Guardia civica, pagarono il pittore per poter essere immortalati nel quadro e di 18 di loro si conosce l’identità. Secondo un’altra ipotesi Rembrandt avrebbe voluto fermare, con intenso realismo, il momento in cui il gruppo rompe le righe; ad avvalorarla interviene il moto centrifugo che si diparte dalle figure in primo piano, investite da un fascio di luce deflagrante. La luce in Rembrandt non proviene dall’esterno, bensì dall’interno della materia pittorica, ed è per questa origine ”interiore” che il colore è come preso da un fremito e ogni cosa si immerge in un’atmosfera reale e fantastica. Nella "Ronda di notte" il pittore ha inteso mettere in risalto l’individualità di tutti. I volti sono così caratterizzati da farci escludere che il quadro voglia raffigurare una generica scena di genere. Date le cadenze teatrali e un po’ declamate dei gesti, è molto probabile che Rembrandt abbia tratto ispirazione dalle rappresentazioni di ingressi trionfali o di feste allestite nelle vie di Amsterdam, come venivano tramandate in qualche opera letteraria in voga in quegli anni. La "Ronda di notte" è un quadro recitato. Lo è nella concezione e nell’economia generale delle parti assegnate a ciascuno, nell’impianto altamente scenografico, nell’ambientazione studiatissima e nei suggestivi effetti di luce. Il gesto più eloquente è quello del capitano Cocq che pare dica vanti, muoviamoci”. Al suo comando il comune rito della marcia urbana si carica di sospensione e diviene un fatto eccezionale che desta stupore. Foto:"Ronda di notte", 1642 di Rembrandt. Nel ’600 era diffusa la consuetudine di pagare cento fiorini per comparire nei quadri collettivi della Guardia civica. In genre i pittori allineavano le figure alla stessa altezza, badabdo alla somiglianza dei volti e dei vestiti. Rembrandt, invece, per il suo capolavoro inventa una scena di animazione quasi teatrale. Marco Bona Castellotti