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 2005  agosto 06 Sabato calendario

Corriere della Sera, sabato 6 agosto "Dottore, lei è l’unica persona che conoscerà mai i pensieri più intimi e segreti di Marilyn Monroe

Corriere della Sera, sabato 6 agosto "Dottore, lei è l’unica persona che conoscerà mai i pensieri più intimi e segreti di Marilyn Monroe. Ho l’assoluta certezza e fiducia che non rivelerà ad anima viva quello che le dico". E infatti. Ieri, a 43 anni esatti dal 5 agosto in cui il meraviglioso corpo di Marilyn venne trovato senza vita nella sua camera da letto a Brentwood, sono spuntate altre trascrizioni delle sedute di analisi nelle quali l’attrice si confidava a cuore aperto con lo psichiatra Ralph Greenson. I nuovi elementi, secondo il Los Angeles Times che li pubblica, sembrano confermare una Marilyn per niente depressa in quei giorni: l’attrice era piena di progetti, voleva comprare e arredare una casa in Messico con il suo nuovo fidanzato messicano, e sognava di recitare Shakespeare. È un ulteriore colpo alla tesi del suicidio, senza però alcun nuovo indizio sul possibile assassino (negli anni si è parlato a turno di mafia, clan Kennedy, Kgb, lo psichiatra stesso ed Eunice Murray, l’inserviente detestata dalla Monroe). Le speculazioni sulla morte di Marilyn, un po’ come il mistero di Jfk o il mito di "Elvis ancora vivo", fanno ormai parte del costume americano, e dei riti di agosto. Però, se si supera l’imbarazzo di accedere a emozioni giudicate assolutamente segrete da chi le provava, è commovente capire quanto Marilyn fosse allo stesso tempo spregiudicata, consapevole e sognatrice. "Ieri sono rimasta a lungo in piedi davanti allo specchio, nuda – racconta allo psichiatra ”. Il mio seno comincia appena a scendere... Ok, Marilyn, c’è tutto, mi sono detta. Ora è tempo di prendere decisioni. Sto per diventare l’attrice più pagata di Hollywood, il doppio di Liz Taylor. Così potrò studiare Shakespeare con Lee Strasberg, poi andrò da Laurence Olivier...". Queste frasi sono uscite dalla stanza dell’analista per diventare di dominio pubblico perché lo psichiatra Ralph Greenson fece ascoltare le registrazioni delle sedute all’ex procuratore John Miner, che all’epoca indagò sulla morte di Marilyn. Greenson proclamò che non avrebbe "mai" dato i nastri a Miner per rispetto del segreto professionale, ma gli consentì di prendere appunti con grande attenzione e fedeltà. Ecco così le passate rivelazioni sull’unica notte d’amore di Marilyn con Joan Crawford, sulle difficoltà - superate - a raggiungere l’orgasmo, sull’affetto per Clark Gable; e i nuovi dettagli sull’amicizia per Frank Sinatra – "Una persona meravigliosa, ha aiutato più persone di chiunque altro, altro che mafioso" – e sui sentimenti per gli ex mariti. Joe Di Maggio: "Lo amerò sempre"; Arthur Miller: "Ho sbagliato a sposarlo". Infine, una preghiera che adesso suona raggelante: "Dottore, mi aiuti a licenziare Eunice, o prima o poi pubblicherà ”I segreti di Marilyn Monroe rivelati dalla sua inserviente”". A rivelare i segreti di Marilyn non fu Eunice, ma il Dottore. Caro dottore, grazie a lei provo ciò che non ho mai provato prima. Sono una donna intera, ora. Quello che le dissi nella prima seduta era vero. Non avevo mai avuto un orgasmo. Ricordo bene la risposta: l’orgasmo viene dalla mente, non dagli organi genitali. Lei mi disse che nella mia mente c’era un ostacolo che mi impediva di averne. Provammo con l’analisi, ma non risolvemmo nulla. Tornavo a casa a piangere e vomitare per la frustrazione. Poi disse che mi avrebbe spiegato come stimolarmi. Dio la benedica, dottore. Fino ad oggi ne ho avuti molti. Non uno soltanto, ma due, tre, con un uomo che si prende i suoi tempi. Non ho mai pianto tanto come dopo il mio primo orgasmo. Clark Gable o Ho un sogno per lei. Siedo sulle ginocchia di Clark Gable, che mi cinge il corpo con le braccia. Dice: "Vogliono che giri un seguito di Via col vento. Forse lo farò, se sarai la mia Rossella". Mi sono svegliata in lacrime. Lo chiamavano "il Re" e Dio sa che lo era. Clark mi proteggeva. Nelle scene con il bacio, lo baciavo con autentico affetto. Volevo che sapesse quanto lo apprezzavo. Un giorno mi diede una pacca sul sedere e mi disse che se non mi fossi comportata bene, mi avrebbe sculacciata. Lo guardai negli occhi e gli dissi: "Non tentarmi". Scoppiò a ridere fino alle lacrime. Ho visto Via col vento migliaia di volte. Lui era perfetto. Avrei voluto che mi tenesse in braccio e mi dicesse che ero la piccola di papà e che mi voleva bene. Fantasie, certo. Quando Clark Gable è morto, ho pianto per due giorni di fila. Non riuscivo a mangiare né a dormire. Joan Crawford o Andammo nella camera da letto di Joan... Lei ebbe un orgasmo gigantesco, gridava come se fosse stata posseduta. Quando la rividi, mi chiese un secondo giro. Le dissi secca che non mi piaceva molto farlo con una donna. Dopo essere stata scaricata, divenne vendicativa. Joe Di Maggio o Il matrimonio ha distrutto il mio rapporto con due uomini meravigliosi. Joe D. ama Marilyn e l’amerà per sempre. Io lo amo e lo amerò per sempre. Ma Joe non poteva essere il marito di Marilyn, la famosa stella del cinema. Joe ha nella sua testa cocciuta l’immagine della moglie italiana tradizionale. Lei deve essere fedele, fare ciò che lui le dice, dedicargli tutta se stessa. Non sono io. In nessun modo avrei potuto smettere di essere Marilyn Monroe e diventare qualcun altro per salvare il nostro matrimonio. Non c’è voluto molto tempo perché entrambi ce ne rendessimo conto e ponessimo fine alla nostra unione. Non al nostro amore. In qualsiasi momento io abbia bisogno di lui, Joe è lì. Non potrei desiderare un amico migliore. Arthur Miller o Con Arthur è diverso. Sposarlo è stato il mio errore, non il suo. Non poteva darmi l’attenzione, il calore e l’affetto di cui ho bisogno. Arthur non mi ha mai ritenuta particolarmente intelligente. Non ha potuto condividere la sua vita intellettuale con me. Come amanti non eravamo niente di speciale. Lui non era tanto interessato. Penso che il suo piccolo padre ebreo nutrisse per me un affetto più sincero del suo. Arthur non conosceva il cinema e non sapeva come scrivere per il cinema. Gli spostati non è stato un grande film perché non aveva una grande sceneggiatura. Gable, Monroe, Clift, Wallach, Huston. Cosa si può chiedere di più. Glielo dico io. Ci vuole una storia, buona come gli attori che la interpretano. Se metti Gesù in un cattivo copione, sarà un flop (...). Lee Strasberg o Ieri sono rimasta nuda davanti allo specchio per parecchio tempo. I seni iniziano a cedere. Il girovita non è male. Il sedere è come deve essere, la parte migliore. Gambe, ginocchia e caviglie sono ancora a posto. E i piedi non sono troppo grandi. Ok Marilyn, è tutto qui. Tempo di prendere una decisione. Sto per diventare l’attrice più pagata di Hollywood, il doppio della Taylor, un pezzo grosso. Sceglierò io sceneggiatura, regista e cast. Passerò un anno a studiare giorno e notte Shakespeare con Lee Strasberg. Lo pagherò per lavorare solo con me. Ha detto che posso recitare Shakespeare. Dovrà provarlo. Poi andrò da Olivier per l’aiuto che mi ha promesso. E pagherò quanto chiederà. Produrrò e reciterò nel Marilyn Monroe Shakespeare Film Festival. Sarò Giulietta. Non rida. Ho grandi idee per Lady Macbeth e la regina Gertrude. Sono certa che vincerò un Oscar per le mie donne shakespeariane. Lo devo a lei, dottore. John Kennedy o Marilyn Monroe è un soldato. Il suo comandante in capo è l’uomo più potente del mondo. Il primo dovere di un soldato è obbedire al comandante. Quest’uomo cambierà il nostro Paese. Nessun bambino soffrirà la fame. Nessuno dormirà in strada o cercherà cibo tra i rifiuti. Trasformerà l’America come fece FDR negli anni Trenta. Quando avrà finito, prenderà il suo posto tra Washington, Jefferson, Lincoln e Roosevelt, i nostri più grandi presidenti. Sono grata che lui abbia con sé Bobby. È come in Marina. Il presidente è il capitano e Bobby è il comandante esecutivo. Bobby farebbe qualsiasi cosa per suo fratello. Come farei io. Non lo metterò mai in imbarazzo. Fin dove arriva la mia memoria, vedo John Fitzgerald Kennedy. Bob Kennedy o Ma con Bobby, dottore, cosa dovrei fare. Come vede non c’è posto per lui nella mia vita. Credo di non avere il coraggio di affrontare la questione e ferirlo. Vorrei che qualcun altro gli dicesse che è finita. Avrei voluto chiedere al presidente di farlo ma non ci sono riuscita. Oggi sono contenta che sia andata così. È una persona troppo importante. Sa, quando ho cantato Happy Birthday per lui... Forse dovrei dirgli la verità. Ma so quanto lo ferirei e non ho la forza. Penso che Bobby non abbia fatto buon sesso con la moglie per un po’ di tempo... E quando ha avuto rapporti con il corpo che tutti desiderano, la sua morale cattolica gli ha imposto di trovare una giustificazione per il tradimento. Così l’amore è diventato la sua scusa. Quando ami abbastanza, non puoi farci nulla e non ti si può rimproverare nulla. Bene, dottore, ecco l’analisi fatta da Marilyn Monroe dell’amore che Bobby ha per me. Ora posso affrontarlo. Ho risolto il mio problema attraverso la libera associazione. Ci dorma su, dottore. Buona notte. ( traduzione di Maria Serena Natale) Con Bobby è finita ma non ho il coraggio di dirglielo. Vorrei che lo facesse qualcun altro, forse il presidente ADDIO, NORMA JEAN Un ritratto della Monroe avvolta in un lenzuolo candido, le braccia intorno al cuscino. Era nata a Los Angeles il 1? giugno 1926, si chiamava Norma Jean Mortenson: cambiò nome e colore dei capelli, e per tutti fu solo Marilyn (Grazia Neri)