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 2005  agosto 06 Sabato calendario

JEAN

JEAN Michaelle Port au Prince (Haiti) 6 settembre 1957. Politico. «[...] nel suo curriculum online si dipingeva così: ”Fuoco, acqua e sfumature”. Ovvero ”passione sotterranea, capacità di raffreddare le tensioni, consapevolezza che la verità è un gomitolo di sfumature”. Bell’autoritratto, madame Michaelle Jean. Forse un po’ pretenzioso. Sarà che suo padre insegnava filosofia, sarà che ha studiato a lungo Petrarca e la letteratura italiana (a Perugia, Firenze e Milano). [...] quando si è presentata al di là delle telecamere per la prima volta in veste di prima donna, la 27esima Governatrice Generale del Canada ha usato definizioni meno alate. ”Cittadina tra i cittadini”. ”Discendente di schiavi”. ”Mamma”. Una rifugiata da Haiti, il posto più povero dell’emisfero nord, nata a Port-Au-Prince e scappata a 11 anni con la famiglia dalla dittatura di Papa Doc Duvalier. Una forza tranquilla, una donna impegnata eppure mai stata in politica, bella ma casual [...] Governor General, rappresentante della regina Elisabetta II che, dal Canada all’Australia alle altre ex colonie raccolte nel Commonwealth, ancora detiene la carica di capo di Stato. Governatore: una funzione in gran parte simbolica ma non per questo meno delicata, incarnare l’unità nazionale in un Paese disunito per geografia, percorso da tensioni e crepacci (Ovest-Est, anglofobi-francofoni, bianchi-immigrati). [...] la terza donna, la prima persona ”black” [...] a stabilirsi a Rideau Hall, una specie di mix (istituzionale) tra Buckingham Palace e il nostro Quirinale. [...] giornalista nera del Québec con casa e ufficio a Montréal, tosta e poliglotta autrice di documentari per la tv pubblica. Un’equilibrata paladina dei diritti civili, così la dipingono. Alla fine degli studi in Italia nei primi anni Ottanta ha insegnato letteratura italiana all’università. Dopo un saggio sulle violenze sessuali (’La sessualità ferita”) ha cominciato a collaborare con la televisione. Fino a diventare una delle facce più amate del piccolo schermo canadese. [...]» (Michele Farina, ”Corriere della Sera” 6/8/2005).