varie, 6 agosto 2005
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BUSHNELL Candace Glastonbury (Stati Uniti) 1 dicembre 1958. Giornalista. Scrittrice • «[...] Era il 1° agosto 1996 quando l’Atlantic Monthly Press lanciò sul mercato editoriale Usa Sex and the City, un libro che presentava in modo disincantato e colloquiale le pulsioni e le frustrazioni sessuali delle trentenni newyorkesi
BUSHNELL Candace Glastonbury (Stati Uniti) 1 dicembre 1958. Giornalista. Scrittrice • «[...] Era il 1° agosto 1996 quando l’Atlantic Monthly Press lanciò sul mercato editoriale Usa Sex and the City, un libro che presentava in modo disincantato e colloquiale le pulsioni e le frustrazioni sessuali delle trentenni newyorkesi. Scritto da Candace Bushnell, una giovane e attraente giornalista di Manhattan [...] il romanzo era il diario di quattro amiche che discutevano dei loro incontri sessuali: le capacità amatorie dei loro ragazzi, dimensioni, proporzioni, posizioni e feticci, difetti del corpo. Scritto in prima persona dalla protagonista Carrie Bradshaw, il libro catturava il senso della vera amicizia e della solidarietà femminile fra Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha. Le loro debolezze e desideri (primo: quello di trovare un compagno), la loro insicurezza per quanto riguarda il corpo, erano in contrasto con l’immagine di ragazze sicure e sempre pronte a lanciarsi per prendere il meglio di New York. Ma Sex and the City aveva soprattutto anticipato i tempi parlando in modo esplicito di sesso: era stato pubblicato due anni prima che l’America conoscesse le performance sessuali dell’allora presidente Clinton. E non appena il libro diventò un best-seller la rete Hbo si accaparrò i diritti per trasformarlo in un serial tv di successo: la prima puntata andò in onda nel giugno 1998. Nel febbraio 2004 Sarah Jessica Parker (che aveva il ruolo di Carrie) e le tre co-protagoniste dissero addio ai loro fan. Un mese dopo la puntata conclusiva, una boutique di New York mise in vendita mille capi d’abbigliamento che aveva rilevato dalla casa di produzione di Sex and the City: ci fu un assalto. Così in uno straordinario gioco dove la realtà ispira la finzione che a sua volta muta la realtà (in America è spesso il cinema e l’industria dell’entertainment a imporre nuovi linguaggi, anziché copiarli e riprodurli) Sex and the City trasformò il linguaggio, appunto, e le abitudini delle americane. Molte incominciarono a comportarsi come l’insicura Carrie, la trasgressiva Samantha, la materna Charlotte e la riluttante Miranda. [...] a ispirare la Bushnell è il mondo reale delle donne newyorchesi. Quello dei suoi libri (ha scritto anche dei racconti) è un mondo assolutamente vero. Ma non appena la narrazione di questo universo fatto di bionde nevrotiche viene adattata al piccolo schermo, assume una nuova vita come se fosse finzione da imitare. E per molte donne d’America diventa un punto di riferimento. [...]» (Andrea Visconti, ”L’espresso” 11/8/2005).