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 2005  agosto 05 Venerdì calendario

Intervista a Ricucci, La Stampa, 05/08/2005 "Tranquillo? Io sono tranquillissimo. Sul ponte dello yacht ormeggiato a Cala Volpe, in Sardegna, Stefano Ricucci, il grande imputato dell’inchiesta Antonveneta, racconta la sua verità

Intervista a Ricucci, La Stampa, 05/08/2005 "Tranquillo? Io sono tranquillissimo. Sul ponte dello yacht ormeggiato a Cala Volpe, in Sardegna, Stefano Ricucci, il grande imputato dell’inchiesta Antonveneta, racconta la sua verità. Ieri mattina non si è presentato al gip Forleo che lo aspettava per un interrogatorio "perchè me l’hanno consigliato gli avvocati che l’hanno concordato col gip, così ci possiamo vedere tutti i documenti". Ma dice di non temere il confronto. Dunque parla tranquillamente della "scalata" alla banca padovana ma anche di Rcs, dei suoi rapporti con i nuovi finanzieri e con Confindustria, della misteriosa società Garlsson e della Magiste. Dottor Ricucci, cominciamo da Antonveneta: qual è stato il suo ruolo negli acquisti? "Posso capire che uno mi dice: ma tu che c’entri con Antonveneta? Ma noi dal ’99 ad oggi abbiamo fatto non so quante di queste operazioni: da Telecom a Olivetti, Capitalia, Bnl, Rcs, ne abbiamo fatte tante... certo man mano che uno cresce con l’azienda fa delle operazioni più grandi". Ma i magistrati dicono che questa operazione viola tutte le norme vigenti. "Lo dice la magistratura, di cui ho grande stima e fiducia, che però deve darmi il modo di difendermi". Però ci sono anche le prove dei finanziamenti versati dalla Bpl di Fiorani alla Garlsson perché comprasse azioni Antonveneta. Che ne dice? "Intanto tutti questi finanziamenti su una partecipazione che vale 420 milioni di euro, sono per 100 milioni, di cui 54 di garanzie reali. Quindi il dottor Fiorani ha concesso al gruppo Magiste 46 milioni di credito. Questa è la realtà". Ma cos’è, di chi è la Garlsson? "La mitica Garlsson è mia da sempre, dal 9 febbraio, non è che io l’ho mai nascosta. posseduta da me e da me finanziata per 54 milioni di euro". A dire il vero la Garlsson aveva come ragione sociale la costruzione d’immobili a Caorle. "Sì, ma c’erano dei problemi tecnici per fare l’operazione immobiliare. Così ho chiesto alla banca di trasferire il finanziamento da operazione immobiliare a operazione mobiliare e ci abbiamo comprato 5,1 milioni di titoli Antonveneta. Mi sembra una cosa normale. Io non so quale altro imprenditore dà il 54% del finanziamento alle banche. incontrovertibile, ho gli estratti conto depositati dei versamenti fatti in febbraio, marzo e aprile". Ma lì ha anche depositato svariati milioni di azioni Rcs... "Ce ne sono otto, solo otto milioni di azioni, che sono meno dell’uno per cento. La Garlsson è mia, l’ha costituita la Magiste International, non so come devo dirvelo. C’ho l’atto costitutivo e il soggetto beneficiario sono io. E adesso la Garlsson non esiste più, il 19 maggio abbiamo fatto la fusione". Su Rcs si dice che oltre e lei ci siano i soliti Gnutti, Fiorani e anche Bonifaci. " assolutamente falso. Bonifaci? Bonifaci poi non c’entra niente. Io ho comprato una società da lui, la Tundra srl, che è la mia casa e quindi per telefono hanno capito, sbagliando, che io e Bonifaci avevamo un accordo". Ma quanto ha di Rcs e che farà? "Ho il 21%, sto comprando titoli da tre anni e mezzo e continuerò a comprarli, punto. Quelli Rcs sono titoli miei e la Magiste è mia". E dietro la Magiste chi c’è? "Dietro Ricucci e la Magiste non c’è nessuno se non mio padre e mia madre: Matteo, Gina e Stefano, Ma.Gi.Ste. Fine". Però... "Abbiamo un miliardo e settecento milioni di euro di partecipazioni immobiliari: il 21% di Rcs, il 4,99% di Antonveneta, il 4,99% di Banca popolare italiana, avevamo il 4,99 per cento di Bnl e lo abbiamo venduto. Se sommate, meno la Bnl, fa un miliardo e sette. Poi abbiamo 900 milioni di portafoglio immobiliare, quindi fa due miliardi e sei. Meno un miliardo e cento di debiti, o linee di credito, a seconda di come li vogliamo chiamare, abbiamo un patrimonio netto di un miliardo e mezzo. Questo è quanto. Fine". Torniamo ad Antonveneta. C’è una grossa inchiesta della magistratura dove si dice che su Antonveneta voi avete fatto, come da sua intercettazione, "i furbetti del quartierino". "Quella frase io l’ho detta in un contesto. Quando uno esprime un concetto, bisogna prendere tutto il concetto. Magari io faccio una telefonata di mezz’ora e poi dell’intercettazione si prendono tre parole e viene strumentalizzato". E allora, cosa voleva dire? "Semplicemente che c’è una banca come Abn Amro che offre 25 euro. Poi c’è un’altra banca che offre 27 euro e mezzo, più un euro di bonus share. Poi la Abn Amro ha rilancia a 26 e mezzo. Secondo me la Banca popolare italiana offre di più. Se Abn ci offriva 28 euro e mezzo in cash, io tifavo Abn Amro. I ”furbetti del quartierino” erano loro. A me che me ne frega della Banca popolare italiana? come con la Bnl: se Bbva ci offre due euro e 52 in carta e poi arriva l’Unipol che ce ne offre due e 70 in cash con i suoi alleati, voi chi scegliereste?". Lei dice che le intercettazioni si manipolano, ma proprio in un’intercettazione lei sostiene che il concerto su Antonveneta era meglio dichiararlo da prima. Non è così? "Ma se io compro i titoli di Antonveneta e nel frattempo Banca popolare italiana lancia un’Opa... ma che concerto? Ma che c’entro io col concerto? Ma scusate, io ho comprato i titoli a gennaio, a febbraio...". E qui ci risiamo con il finanziamento della Bpi "Ma 46 milioni di euro m’ha dato la Bpi, mica 400. Ma che è, è significativo? Ma che concerto è?". Secondo i magistrati il concerto è dimostrato anche dalla presenza di una minuta del vostro intervento all’assemblea Antonveneta del 30 aprile, trovato nella sede della Bpi di Lodi. Come la spiega? "L’ho già spiegato alla Consob. Probabilmente stavo a Lodi e non avendo il computer ho chiamato una segretaria di Fiorani e le ho detto: mi faccia questa cortesia, mi faccia questa cosa e poi io la mando al mio dirigente. Ma non è che c’è un concerto su questo...Cos’è un reato fare una dettatura? Mi sembra veramente una cosa incredibile...". Ma secondo lei, dottor Ricucci, questa azione giudiziaria è tesa a fermare i cosiddetti nuovi capitalisti? "Ma quali capitalisti?" Ci siete lei, Coppola, Gnutti... "Ma c’è mezzo mondo in Antonveneta: c’è il Lloyd Adriatico, Sinigaglia della Alpi Eagles, c’è tutto il mondo!" Visto che in passato non sono mancate le polemiche sul vostro ruolo... "Ma che c’entrano le polemiche con Antonveneta?" Non c’entrano nulla, ma insomma, lei vede un sistema che si sta chiudendo e cerca di espellerla? "A me non me ne importa niente di tutto ’sto sistema, io faccio gli interessi del mio gruppo, un gruppo che vale 2,6 miliardi di euro. Cercando di rispettare le regole. Poi qualche volta uno può sbagliare a livello di piccole cose, a livello amministrativo, una comunicazione fatta non in tempo... Ma insomma sono piccole stupidaggini amministrative, non è che uno sta rubando". Insomma, c’è un attacco o no? "Io non vedo tutte queste tragedie che stanno facendo i giornali dalla mattina alla sera. Io vedo una strumentalizzazione contro chi rappresenta il nuovo. Il nuovo tra virgolette perchè io lavoro da 25 anni. Il mio gruppo ha un quarto di secolo. chiaro? Logicamente il presidente di Confindustria controlla il Sole 24 Ore, controlla il vostro giornale, perchè è anche presidente della Fiat, controlla anche il Corriere della Sera, perchè è il primo o il secondo azionista del patto Rcs...C’è una strumentalizzazione generale". Ma in tutta questa situazione secondo lei, Fazio come si è comportato? "Ma Fazio è una persona per bene, cerca di portare avanti le sue idee, le sue cose, giusto o sbagliando questo è un problema che esula...Io non sono una persona che si può permettere di giudicare il Governatore, ma posso dire che una persona più buona di Fazio non l’ho mai vista in vita mia". Sarà d’accordo che leggere di "baci sulla fronte" da un banchiere all’uomo che dovrebbe controllare le banche fa una certa impressione. "Io non commento queste cose, io commento quello che faccio io. E posso dire che il mio operato è assolutamente regolare e legale e trasparente. Punto. E uscirà fuori perchè io c’ho tutti i pezzi di carta, tutti gli estratti conto delle banche, tutti gli atti costitutivi delle società che io rappresento, tutte le certificazioni. E che devo fare di più? Punto". E il concerto? "Io non ho concertato nulla con nessuno, assolutamente nulla. Macchè concertato? Macchè concerto? Poi se mi dite: tu preferisci che vinca Popolare italiana o Abn Amro? Io rispondo se Abn Amro c’offriva di più vinceva l’Abn Amro. A me che m’importa? Io faccio l’imprenditore, io devo portare utili al mio gruppo. E questo non lo dico soltanto io, lo dice il mercato che all’Opa di Abn Amro ha consegnato solo il 2,8%". E l’accusa di aggiottaggio? ""Ma se io ho sempre e solo comprato titoli Antonveneta e mai venduti. Dove sta l’aggiotaggio". Ma la signora Falchi che ne pensa? "Lei non s’interessa di queste cose qui". Ma lei riesce a star tranquillo? "Io riesco a star tranquillo? Io sono tranquillo, non è che ci riesco. Io sono serenissimo, tranquillo, perchè sono sicuro: abbiamo operato nella massima regolarità. Adesso abbiamo tarsferito le deleghe ai nostri dirigenti e loro con i nostri legali dimostreranno a tutti, prima di tutto alla magistratura che noi non abbiamo commesso nulla e lo faranno con i fatti, con i documenti che noi abbiamo. Da qui a un mese o due penso che si ritornerà a operare com’è giusto che sia". E Magiste intanto che farà? Continuerà a comprare azioni nonostante la sua interdizione? "Continua sì, perchè non deve continuare? L’indicazione che io do ai miei dirigenti è questa. Io sono socio, non è che uno mi può interdire di essere socio. O no?" Lei che farà intanto? "In questi due mesi mi riposerò, mi dedicherò a dimostrare che il nostro gruppo ha lavorato nella massima trasparenza a cominciare dal suo presidente, che sono io". Davvero tranquillo? "Ho la massima fiducia nella magistratura. Come faccio a non aver fiducia? La magistratura, se tu gli porti i pezzi di carta dove rappresenti la realtà - e non è che posso fare gli estratti conto della banca falsi - se ne renderà conto. O no? Posso dire soltanto che tutti i documenti sono a disposizione di tutte le autorità". Francesco Manacorda Paolo Colonnello