Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Tortora da Sordi a Califano "Dovrei fare un monumento a Albertone", La Repubblica, 28/07/2005 Un quarto di secolo fa, è scomparso il re degli imitatori televisivi: Alighiero Noschese. Oggi, tra gli eredi della sua scuola c´è senza dubbio Max Tortora, un attore dalle infinite maschere. Qualcuno dice che lei è il nuovo Noschese... «Credo d´essere sopravvalutato. Sono un attore di teatro, le imitazioni sono un complemento. Io suono, canto, faccio altre cose». Ma la notorietà glie l´ha data l´imitazione di Sordi: lo ammette? «Tanti non sanno come mi chiamo, ma ricordano chi ho imitato. Certo che a Sordi dovrei fare un monumento, se non c´era lui...». Come sceglie i suoi bersagli? «Non scelgo, se mai sono scelto. Sono loro, gli imitati, a catturarmi. Metti Amadeus: l´ho visto "ingrifato" che guardava la sua ballerina e mi è partita la fantasia. Tutto immaginifico, oltre i confini del reale». A quali suoi personaggi è più affezionato? «A tutti. Come non affezionarsi a Renzo Arbore, Rispoli e Cecchi Gori? Invece, non volevo fare Celentano: lo hanno fatto tutti, e Teocoli è più vero del vero».  vero che con Califano è nato un feeling professionale? «Califano l´ho sempre adorato. Mi faceva ridere. Lui mi ha invitato a una serata, è stato divertente. Ma non facciamo spettacoli insieme». Si sta divertendo in radio, con Pic-nic? «Molto. Vercillo è un vero conduttore e Marzocca è un geniaccio: il suo Ricuccio è strepitoso, come pure Ermes Cassiodoro e il fratello di Little Tony. Io mi diverto con Piero Angela: ha finito la scorta degli animali "credibili" e ora fa documentari sul Pardolfo, che non esiste. Ma ridiamo anche del Mago Zurlì e dell´astronoma Margherita Hack». Come fa a imitare la Hack, che è una donna? « irresistibile con quella voce maschile, da toscanaccia!». (le.pa.)    

L.P.