Varie, 4 agosto 2005
SAGNA
SAGNA Caterina Torino 1961. Coreografa. Ballerina • «[...] più di casa in Francia, dove ha già ottenuto un grande successo di critica e di pubblico, che in Italia, Caterina Sagna fa una danza parlata e essenziale, mescola attori e performer-danzatori, adotta un sarcasmo corrosivo, e cerca di stanare gli istinti primordiali, le sopraffazioni del potere, gli oltraggi alle vittime designate. Disdegnando canoni e compiacimenti, mette sotto accusa le violenze che si insinuano in ogni arte, e nel corpo, nei movimenti. [...] un percorso che dal 1980 s’è delineato con Carolyn Carlson, e che poi, appunto, s’è affermato soprattutto in Francia. un’ideatrice estremista, apolide, una donna-contro nella nuova danza europea. [...] ”Dopo essere cresciuta con la Carlson le mie prospettive in Italia erano confuse, e risposi a una chiamata a Parigi per presentare una mia versione de Le serve di Genet messa a punto con mia sorella Carlotta. Il critico dell’’Humanité’ parlò di scoperta, e da allora ho avuto progressiva visibilità nei teatri francesi, mentre mi lasciavo alle spalle le fiacche accoglienze e le scarne serate uniche italiane [...] Premesso che la strada me la sono fatta piuttosto da sola, un’emozione estetica l’ho avuta dalla compagnia belga di teatro Nick Company [...] e dall’italiana Raffaella Giordano di cui m’ha colpito Cuore [...] Fino al 2000, operando su La voix humaine di Cocteau, su Lenz di Büchner, su Quaderni in ottavo di Kafka, e su Rilke, su Valèry, su Christa Wolf o su Barthes, accentuavo forme introverse e rarefatte. Giunta all’esaurimento, ho aperto all’ironia, a una visione caustica di me e delle cose [...] leggendo mi viene voglia di mettere in scena, di coreografare. Non sempre la fonte è il massimo del gradimento: Sorelline l’ho ricavato da Piccole donne [...] Faccio una danza non pura, una non-danza, invado altri campi. In realtà per me la danza è una posizione nello spazio, è anche come si recita un testo, è un´immagine [...] Nella danza c’è armonia, fatica, disciplina e però anche costrizione, e prepotenza”» (Rodolfo Di Giammarco, ”la Repubblica” 4/8/2005).