Domenico Lusi, Il Sole 24 ore, 31/07/2005, 31 luglio 2005
Il Senato raddoppia le spese in 10 anni, Il Sole 24 ore, 31/07/2005 Corre veloce la spesa del Senato
Il Senato raddoppia le spese in 10 anni, Il Sole 24 ore, 31/07/2005 Corre veloce la spesa del Senato. In dieci anni è quasi raddoppiata, passando dai 297,6 milioni di euro del 1995 ai 550,7 milioni dell’esercizio in corso. Un balzo dell’85%. E l’incidenza di Palazzo Madama su quella statale è così passata dallo 0,063% allo 0,085 per cento. Due i picchi nella crescita del fabbisogno dei senatori: uno nel biennio 2001-2002, quando la spesa è passata da 392,5 a 448 milioni di euro (+14%); l’altro nel biennio 2003-2004, quando è cresciuta da 464,2 a 527,3 milioni (+13,60%). quanto si deduce dall’esame del bilancio di previsione 2005 del Senato, la cui spesa totale, includendo partite di giro e movimenti di cassa, arriva ad oltre 900 milioni di euro lordi l’anno. Sulle uscite pesano fortemente i costi della politica e del personale. Per non parlare degli investimenti, cresciuti in un anno del 68,74%. Analisi più semplice per le entrate, visto che l’86% degli introiti proviene dalle casse dello Stato. Il personale. Tra le voci in uscita è, in assoluto, quella che incide di più: 213,4 milioni di euro. Di questi, 141 vanno agli stipendi dei 1086 addetti, con una crescita del 9,39% rispetto allo scorso anno. Un incremento "anomalo" rispetto al normale trend del 6-7% e che si spiega con le 99 nuove assunzioni del 2005, per un esborso aggiuntivo di circa 1,4 milioni. Le assunzioni - precisano da Palazzo Madama - rientrano nel piano triennale di concorsi approvato nel 2002 per sopperire alle gravi carenze di organico dopo dieci anni di blocco del turnover (peraltro ribadito dall’ultima Finanziaria). Tra le curiosità, il premio di produttività del 3% dello stipendio per i dipendenti che raggiungono determinati obiettivi annuali. L’incentivo, introdotto nel 2001, ha prodotto solo in parte i progressi sperati, almeno a giudicare dai numeri: ogni anno solo il 50-60% del fondo viene erogato. In aumento (+4,77%) la spesa per la previdenza, che sale a 72,4 milioni. La politica. Il costo complessivo dei 315 senatori è di 84 milioni di euro (+4,59% sul 2004). Di cui 48,1 per le indennità e il resto per coprire viaggi, rimborsi e soggiorno nella capitale. Quanto ai vitalizi degli ex, vale quanto rilevato nella precedente inchiesta sulla Camera (vedi il Sole 24-Ore di domenica scorsa): la legge, stabilendo che bastano due anni e mezzo di legislatura per godere di un assegno a vita, ha portato ad un aggravio esponenziale della spesa. Quest’anno sono 69,6 i milioni (+3,95%) destinati agli ex senatori, cui si sommano 1,5 milioni di rimborso viaggi. Vanno poi aggiunti 35,9 milioni (+1,99%) di trasferimenti ai gruppi parlamentari e 4,8 milioni per indagini, inchieste e commissioni. Una cifra, quella destinata ai gruppi del Senato, notevolmente più alta dei 28,7 milioni assegnati a quelli della Camera. Differenza che Palazzo Madama spiega con la diversa distribuzione delle voci nei due bilanci. Un capitolo a parte meritano infine gli oltre 49 milioni di rimborsi per le spese elettorali. Si tratta infatti di semplici partite di giro in cui il Senato funge da tramite del Tesoro, trasferendo ai partiti i contributi della legge sul finanziamento pubblico. Investimenti. la voce che è cresciuta di più: +68,74%. Un aumento imputabile ai 20,6 milioni di euro (+8,4% sul 2004) destinati in gran parte alla ristrutturazione degli immobili che ospiteranno i nuovi uffici di 80 senatori e alcuni uffici dell’amministrazione (si veda altro articolo in questa pagina). Ma i fondi serviranno anche a realizzare nuovi impianti di sicurezza. il caso dei colonnotti a scomparsa già visibili intorno a Palazzo Madama. O del progetto integrato per la sicurezza per il quale è prevista una spesa di circa 8 milioni in due esercizi. Il grosso dei lavori riguarderà Palazzo Madama e Palazzo Giustiniani, che saranno dotati di impianti di sicurezza all’avanguardia. Importante anche l’investimento di 2,2 milioni di euro in due anni per rifare la rete informatica e creare un secondo "polo" informatico di emergenza.Si aggiungano altri 5,8 milioni (+13% sul 2004) per lo più destinati alla manutenzione di palazzi dotati di strutture spesso obsolescenti. Come l’impianto di climatizzazione del palazzo delle Commissioni, il cui rifacimento costerà 900mila euro. «Un lavoro non più rinviabile - spiega il senatore questore Mauro Cutrufo (Udc) - visto che è da quella caldaia che dipendono gli impianti di tutti i palazzi del Senato». Promozione. «La XIV legislatura sarà ricordata per l’attività legislativa, ma anche per l’attività culturale» aveva detto il presidente del Senato, Marcello Pera. Convegni, pubblicazioni di prestigio, mostre, come quella dedicata a Canaletto. Per rafforzare la propria presenza fuori Palazzo Madama il Senato non ha badato a spese. Quest’anno l’esborso in comunicazione e promozione sarà di circa 5 milioni di euro. Entrate e tagli. I trasferimenti statali coprono 471 (+6,44% sul 2004) dei 550,7 milioni della spesa. Le entrate del Senato incidono invece per appena 5,5 milioni. Uno squilibrio difficilmente riducibile, data la limitata disponibilità di beni e servizi propri da collocare sul mercato. Per ridurre il fabbisogno non resta allora che razionalizzare la spesa. Quest’anno il risparmio maggiore (-23%) riguarderà i beni di consumo e i servizi, vale a dire il necessario al funzionamento del Senato, dalla bolletta del gas alla cancelleria. Ma è un taglio in gran parte imputabile ai 7 milioni risparmiati con la fine della controversia con l’ex Hotel Bologna. Sono invece frutto di tagli reali e della spalmatura sul triennio 2005-2007 di alcuni esborsi onerosi, i 6,5 milioni risparmiati tra spese di cerimoniale (-23%) e accesso gratutito via Internet agli archivi delle Camere (-64%). Ma sono gocce nel mare della spesa del Senato. Giudicata peraltro fisiologica. «vero - spiegano da Palazzo Madama - che, pur essendo i senatori la metà dei deputati, rispetto a quelle della Camera le nostre spese sono in proporzione maggiori. Ma l’apparato necessario al funzionamento delle due istituzioni è il medesimo». DOMENICO LUSI 155 mln euro - Indennità e vitalizi dei senatori 900 mln euro - La spesa totale del Senato nel 2005 213,4 mln euro - Stipendi e pensioni di tutto il personale