Laura Laurenzi, La Repubblica, 28/07/2005, 28 luglio 2005
Quell´estate a seno nudo, La Repubblica, 28/07/2005 Sono già passati quarant´anni dai primi topless, una moda ormai di nessuna forza dirompente
Quell´estate a seno nudo, La Repubblica, 28/07/2005 Sono già passati quarant´anni dai primi topless, una moda ormai di nessuna forza dirompente. Attricette e principesse, donne comuni, nonne giovanili, veline in servizio permanente effettivo. Seno nudo? Se c´è o non c´è ormai nessuno ci fa più caso. Completamente sdoganato, il topless in spiaggia al massimo è visto come un gesto di maleducazione. A rischio estinzione, un optional, forse in barca, ma vuoi mettere lo chic e il sex appeal di un costume intero? Quarant´anni, anche di più. Era il 1964 quando il nuovo costume sbarcò in Europa, una fiammata che fece enorme scalpore e attecchì soprattutto in Costa Azzurra. Ma il paese che ha dato i natali al topless è anche il più puritano di tutti, gli Stati Uniti, dove è ancora considerato una pratica inaccettabile. Era il 3 giugno del 1965 quando una bionda modella diciannovenne, Toni Lee Shelley, con fare di suffragetta si presentò in una spiaggia del lago Michigan vicino a Chicago indossando sotto l´accappatoio un costume nero ascellare privo del reggiseno e sostenuto da due filiformi bretelline. Quando uscì dai flutti trovò una torma di fotografi, opportunamente informati, ma anche un agente di polizia, che l´arrestò. Era nell´aria. Già nel 1963 il sarto Emilio Pucci - al massimo del suo fulgore - aveva annunciato che, secondo le sue previsioni, entro un anno le donne sarebbero andate al mare a seno nudo. Ma lo stilista passato alla storia per avere disegnato il primo topless è un californiano, Rudi Gernreich. Non gli fu facile trovare una modella che non fosse una spogliarellista la quale accettasse di posare con quell´impudico indumento indosso. Alla fine la modella Peggy Moffett disse di sì a una condizione: che a scattare le foto fosse suo marito, William Claxton, e in privato. Ma le foto non ebbero vita facile. Life Magazine, per esempio, si rifiutò di pubblicarle: "Il nostro è un settimanale per famiglie, le uniche foto di donne a seno nudo consentite sono quelle delle aborigene", fu la spiegazione. I topless immessi sul mercato, almeno negli Usa, non andarono certo a ruba, oltretutto scomodi per nuotare e anche per prendere il sole: se ne vendettero solo alcune centinaia. Ma lo scandalo fu enorme. A metà degli anni Sessanta il peccaminoso indumento sbarca in Europa esplodendo con la forza di una bomba. A Londra - Mary Quant sta per inventare la minigonna e Antonioni sta per girare Blow Up - lo vendono in due grandi magazzini di Oxford Street, a Parigi arriva sui banconi di Printemps. Ogni paese risponde in modo diverso, con metri di censura i più disparati. In Portogallo, per esempio, fino a qualche anno prima presentarsi in spiaggia a torso nudo era proibito anche agli uomini. La Francia è il paese più tollerante e il più trasgressivo e il topless ha in Brigitte Bardot la sua pasionaria più illustre. l´estate del 1967 quando BB lancia la moda dei bagni di sole a seno nudo nel fotografatissimo Hotel Byblos di Saint Tropez. L´anno successivo Jane Fonda si lascia immortalare in soli slip a bordo piscina. Il topless - dimostra - ognuna se lo può fare da sola, non occorre comprarlo: basta buttare nel secchio la parte sopra del costume. Ma la carica rivoluzionaria del seno nudo è che a esibirlo non sono solo le ragazze copertina, le pin-up da calendario, le starlette che si spogliano a caccia di pubblicità sulla croisette di Cannes. Il seno nudo è alla portata di tutte, indipendentemente dall´avvenenza, dall´età, dalla classe sociale. un´affermazione di indipendenza e di libertà. C´è il seno nudo hippy, quello del Festival di Woodstock del 1969, e c´è quello femminista, egualitario e libertario, a fare data dal 1968, quando le militanti Usa bruciarono in un grande rogo i loro reggiseni davanti all´hotel in cui si svolgeva il concorso di Miss America. una tappa della lotta per la parità. Il resto è storia recente, anzi, cronaca di un´era pre-silicone. Una cronaca costellata di topless sensazionali. Quello della marchesa Anna Casati Stampa, uccisa dal marito con il suo amante, e quello di Jacqueline Onassis rubato a Skorpios nel 1971. Quello di Annie Papa, che a seno nudo nel ’76 si fa buttare fuori da Miss Italia, e quello della pornostar Ilona Staller, che in topless raggranella 19.886 voti e finisce a Montecitorio. Carolina a seno nudo e poi, molti anni dopo, Sarah Ferguson. Da Mastino, a Fregene, ricorda Stefania Sandrelli, si mangiava in topless. I benpensanti si scatenano. I pretori si esercitano nella censura virtuosa, i sindaci fanno gli straordinari. Fioccano arresti, multe, pubbliche ordinanze. Quella del sindaco di Pantelleria, luglio ’82, vieta il nudismo e depreca le donne che "il più delle volte espongono al sole seni che invece sono stomachevoli escrescenze carnose flaccide e bislunghe". Gli uomini interpellati sono quasi tutti d´accordo su un´affermazione che non è politically correct: seno nudo esibito in pubblico solo per chi può permetterselo. E la Corte di Cassazione, in un solo anno, sempre l´82, emette tre sentenze contraddittorie. Poi con il Elenco TitoliStampa questo articolo GIOVED, 28 LUGLIO 2005 Pagina 25 - Cronaca Era l´estate del 1965 e fu subito boom, dalla Francia all´America all´Inghilterra Quell´estate a seno nudo quarant´anni di topless LAURA LAURENZI ------------------------------------------------------------------------ ROMA - Sono già passati quarant´anni dai primi topless, una moda ormai di nessuna forza dirompente. Attricette e principesse, donne comuni, nonne giovanili, veline in servizio permanente effettivo. Seno nudo? Se c´è o non c´è ormai nessuno ci fa più caso. Completamente sdoganato, il topless in spiaggia al massimo è visto come un gesto di maleducazione. A rischio estinzione, un optional, forse in barca, ma vuoi mettere lo chic e il sex appeal di un costume intero? Quarant´anni, anche di più. Era il 1964 quando il nuovo costume sbarcò in Europa, una fiammata che fece enorme scalpore e attecchì soprattutto in Costa Azzurra. Ma il paese che ha dato i natali al topless è anche il più puritano di tutti, gli Stati Uniti, dove è ancora considerato una pratica inaccettabile. Era il 3 giugno del 1965 quando una bionda modella diciannovenne, Toni Lee Shelley, con fare di suffragetta si presentò in una spiaggia del lago Michigan vicino a Chicago indossando sotto l´accappatoio un costume nero ascellare privo del reggiseno e sostenuto da due filiformi bretelline. Quando uscì dai flutti trovò una torma di fotografi, opportunamente informati, ma anche un agente di polizia, che l´arrestò. Era nell´aria. Già nel 1963 il sarto Emilio Pucci - al massimo del suo fulgore - aveva annunciato che, secondo le sue previsioni, entro un anno le donne sarebbero andate al mare a seno nudo. Ma lo stilista passato alla storia per avere disegnato il primo topless è un californiano, Rudi Gernreich. Non gli fu facile trovare una modella che non fosse una spogliarellista la quale accettasse di posare con quell´impudico indumento indosso. Alla fine la modella Peggy Moffett disse di sì a una condizione: che a scattare le foto fosse suo marito, William Claxton, e in privato. Ma le foto non ebbero vita facile. Life Magazine, per esempio, si rifiutò di pubblicarle: "Il nostro è un settimanale per famiglie, le uniche foto di donne a seno nudo consentite sono quelle delle aborigene", fu la spiegazione. I topless immessi sul mercato, almeno negli Usa, non andarono certo a ruba, oltretutto scomodi per nuotare e anche per prendere il sole: se ne vendettero solo alcune centinaia. Ma lo scandalo fu enorme. A metà degli anni Sessanta il peccaminoso indumento sbarca in Europa esplodendo con la forza di una bomba. A Londra - Mary Quant sta per inventare la minigonna e Antonioni sta per girare Blow Up - lo vendono in due grandi magazzini di Oxford Street, a Parigi arriva sui banconi di Printemps. Ogni paese risponde in modo diverso, con metri di censura i più disparati. In Portogallo, per esempio, fino a qualche anno prima presentarsi in spiaggia a torso nudo era proibito anche agli uomini. La Francia è il paese più tollerante e il più trasgressivo e il topless ha in Brigitte Bardot la sua pasionaria più illustre. l´estate del 1967 quando BB lancia la moda dei bagni di sole a seno nudo nel fotografatissimo Hotel Byblos di Saint Tropez. L´anno successivo Jane Fonda si lascia immortalare in soli slip a bordo piscina. Il topless - dimostra - ognuna se lo può fare da sola, non occorre comprarlo: basta buttare nel secchio la parte sopra del costume. Ma la carica rivoluzionaria del seno nudo è che a esibirlo non sono solo le ragazze copertina, le pin-up da calendario, le starlette che si spogliano a caccia di pubblicità sulla croisette di Cannes. Il seno nudo è alla portata di tutte, indipendentemente dall´avvenenza, dall´età, dalla classe sociale. un´affermazione di indipendenza e di libertà. C´è il seno nudo hippy, quello del Festival di Woodstock del 1969, e c´è quello femminista, egualitario e libertario, a fare data dal 1968, quando le militanti Usa bruciarono in un grande rogo i loro reggiseni davanti all´hotel in cui si svolgeva il concorso di Miss America. una tappa della lotta per la parità. Il resto è storia recente, anzi, cronaca di un´era pre-silicone. Una cronaca costellata di topless sensazionali. Quello della marchesa Anna Casati Stampa, uccisa dal marito con il suo amante, e quello di Jacqueline Onassis rubato a Skorpios nel 1971. Quello di Annie Papa, che a seno nudo nel ’76 si fa buttare fuori da Miss Italia, e quello della pornostar Ilona Staller, che in topless raggranella 19.886 voti e finisce a Montecitorio. Carolina a seno nudo e poi, molti anni dopo, Sarah Ferguson. Da Mastino, a Fregene, ricorda Stefania Sandrelli, si mangiava in topless. I benpensanti si scatenano. I pretori si esercitano nella censura virtuosa, i sindaci fanno gli straordinari. Fioccano arresti, multe, pubbliche ordinanze. Quella del sindaco di Pantelleria, luglio ’82, vieta il nudismo e depreca le donne che "il più delle volte espongono al sole seni che invece sono stomachevoli escrescenze carnose flaccide e bislunghe". Gli uomini interpellati sono quasi tutti d´accordo su un´affermazione che non è politically correct: seno nudo esibito in pubblico solo per chi può permetterselo. E la Corte di Cassazione, in un solo anno, sempre l´82, emette tre sentenze contraddittorie. Poi con il passare degli anni, il costume, è il caso di dirlo, si adegua, come il comune senso del pudore. E prevale l´indifferenza. passare degli anni, il costume, è il caso di dirlo, si adegua, come il comune senso del pudore. E prevale l´indifferenza. Laura Laurenzi