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 2005  agosto 03 Mercoledì calendario

SCIMECA

SCIMECA Pasquale Aliminusa (Palermo) 1 febbraio 1956. Regista • «[...] si è ritrovato siciliano alla nascita. cresciuto facendo i conti, quotidianamente, con la sua sicilianità che è bene ma che può essere anche male. Ma è. Pasquale Scimeca si è ritrovato ebreo [...] di colpo,da ateo che era, dopo un’infanzia ad accarezzare l’idea di farsi prete studiando in un seminario. Il problema religioso gli si è posto di fronte come uno shock, quello che appunto può capitare a un giovane regista che ha nelle corde le storie sociali, che ha nel Dna le storie siciliane e che improvvisamente si trova a fare i conti con un’altra parte di se stesso che non conosceva e che non aveva messo nel conto. [...] ”Le mie antiche origini ebraiche, delle quali non ero assolutamente a conoscenza, sono emerse [...] grazie alla parte americana degli Scimeca. Figuriamoci che tutto risale [...] al Quattrocento quando anche la grandissima comunità siciliana (si contavano in quell’epoca 35.000 famiglie ebree, il 15% dei siciliani) venne epurata. Molti si convertirono e le tradizioni ebraiche si persero. Dovranno passare svariati decenni per ritrovarne parte in America dove ripresero a praticare la loro religione d’origine. Tra questi c’erano i miei parenti. Quanto a me, la scoperta è stata uno shock [...] Perché da lì mi sono analizzato seguendo altre strade e ho capito tante cose che prima mi erano incomprensibili. Ecco da dove nascevano le mie angosce, le mie paure. Ho studiato l’ebraismo sefardita, ho studiato che cosa significa professare una religione [..] Il mio Cristo è ebreo. Sembra una banalità ma la Chiesa per Duemila anni glielo ha negato. Gli ebrei erano solo deicidi, fino al Concilio Vaticano II. un film critico, radicale, è contro i dogmi e contro il potere politico, perché proprio la scelta operata da Cristo, farsi povero tra gli uomini, è una scelta ideologica di grande impatto sovversivo. Di conseguenza anche la nostra scelta ci ha procurato dei problemi [...]”» (Michela Tamburrino, ”La Stampa” 3/8/2005).