Varie, 2 agosto 2005
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Pacheco Johnny
• Santiago de los Caballeros (Repubblica Dominicana) 25 marzo 1930. Musicista • «[...] fra anni sessanta e settanta è stato una delle forze propulsive di uno dei filoni decisivi della musica [...] Arrivato undicenne a New York dalla Repubblica Dominicana [...] figlio d’arte (il padre, clarinettista, guidava la rinomata Orquesta santa Cecilia), passato attraverso il jazz di Stan Kenton, Pacheco fu prima colpito dal formato cubano della charanga, che volse alla sua maniera in “pachanga”, poi da un altro modello cubano, quello dei conjuntos, e di rielaborazione in rielaborazione, di successo in successo, esprimendosi come multistrumentista, compositore, arrangiatore, bandleader, produttore, creò assieme a Jerry Masucci le fortune delle epocali Fania Records e Fania All Stars. La combinazione di due trombe, tres e tastiere è stato il segreto dell’estetica Fania [...] “Io penso che il tumbao è come la pennicilina: funziona sempre [...] L’essenziale è che mi piace ballare, e che la musica che faccio è musica per ballare, che faccia svegliare anche un morto [...] ho cominciato dalla charanga, quindi da Arcanio y su Maravilla, Aragon, poi sono stato ispirato dal tumbao, quindi da Chapottin, Arsenio. Non ho mai negato che la musica che facciamo è di origine cubana. Quello che abbiamo fatto a New York è stato di dare un’altra veste alla musica cubana, di metterle più ritmo e di darle altri colori, che l’hanno resa anche più commerciale. Per fare una salsa occorrono diversi condimenti: noi ci abbiamo messo condimenti cubani, portoricani, dominicani, inglesi...” [...]» (Marcello Lorrai, “il manifesto” 31/7/2005).