1 agosto 2005
”Pishing”, ovvero clone di un sito affidabilissimo nel quale si viene inconsapevolemente dirottati
”Pishing”, ovvero clone di un sito affidabilissimo nel quale si viene inconsapevolemente dirottati. Qui, siccome si crede di parlare con un grande cliente, magari già sperimentato, si lasciano tranquillamente i proprio dati, compreso il numero della carta di credito. Nel solo mese di maggio sarebbero stati creati 3000 pishing. L’ultimo di questi è stato scoperto dal programmatore siciliano Salvatore Aranzulla, che ha scoperto un pishing di AdSense, sito di Google su cui si pubblicano annunci a pagamento (dunque ideale per rubare coordinate bancarie). Aranzulla ha avvertito Google, che ha risposto assicurando un intervento immediato. Quello che rende particolarmente gustosa la vicenda è che Aranzulla ha solo 15 anni.