e. mar., ཿla Repubblica 31/7/2005;, 31 luglio 2005
«Meno gestualità, sguardi feroci e voce alta. Il colore del cartellino parla da solo e allora è inutile accompagnarlo con tante parole
«Meno gestualità, sguardi feroci e voce alta. Il colore del cartellino parla da solo e allora è inutile accompagnarlo con tante parole. Non serve dire ”alla prossima sei espulso”, basta il giallo. Così come quando si esibisce il rosso non serve aggiungere ”vada fuori”. Non voglio un arbitro protagonista, ma un arbitro che deve saper rompere gli indugi, intervenire con brillantezza. L’arbitro deve avere una grande autostima che finisce dopo i 90’, quando inizia l’autocritica» (il nuovo designatore Maurizio Mattei).