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 2005  luglio 25 Lunedì calendario

Liguria record, Campania ultima. Il Sole 24 Ore 25/07/2005. La "bigenitorialità"avanza lentamente nell’Italia delle separazioni e dei divorzi, ma viaggia più spedita al Centro-Nord

Liguria record, Campania ultima. Il Sole 24 Ore 25/07/2005. La "bigenitorialità"avanza lentamente nell’Italia delle separazioni e dei divorzi, ma viaggia più spedita al Centro-Nord. un cambiamento di piccoli passi, eppure da dieci anni a questa parte si va ridisegnando il modo in cui le coppie affrontano la cura e l’educazione dei minori quando la famiglia va in frantumi. La crescita del "congiunto". Anno dopo anno, dal 1994, si conferma il calo dell’affidamento esclusivo, al padre o alla madre, un modello che comunque è ancora largamente predominante. Di contro crescono l’affido congiunto e/o alternato, due modelli che assicurano la partecipazione di entrambi i genitori nella cura quotidiana e nell’educazione dei figli. Ma è una crescita disomogenea che ci presenta un Paese a più velocità. La Liguria, seguita dal Molise, dalla Toscana e dalla Lombardia, è la regione che nelle separazioni presenta il numero più alto di affidamenti congiunti (22,2 per cento). Il Sud, al contrario, fatica a uscire dal modello finora predominante, in particolare Puglia e Campania, dove i figli quasi sempre sono affidati a un solo genitore. Il tipo di affidamento varia anche in funzione dell’età dei figli: più sono piccoli e più alti sono gli affidamenti esclusivi alle madri; più sono grandi e maggiori le possibilità di affidamento congiunto o di affidamento ai padri. L’incontro tra i figli e il genitore non affidatario è concentrato prevalentemente tra le due e le sei visite a settimana (nel 53,3% dei casi); ma nel 22,2% delle situazioni la frequenza di visita è di appena una volta a settimana e addirittura si riduce da una a tre al mese nel 7,2% dei casi. L’esperienza degli altri. Un’immagine ancora molto distante dall’esperienza di altri Paesi europei, dove il modello dell’affidamento congiunto è divenuto la regola da molti anni. In Francia già dal 1993. Qui l’esperienza successiva ha fatto ritenere consigliabile la doppia residenza per i figli o anche l’affidamento alternato. "In Francia - ricorda Marino Maglietta, autore di un recente studio sull’affidamento alternato - ha raggiunto in appena un anno e mezzo quasi il 9% e nel 38% dei casi è stato concesso su richiesta di un solo genitore". In Inghilterra dal 1991 la strada è quella del minor intervento possibile da parte del giudice, previsto solo nei casi di disaccordo sulla custodia dei figli. In Germania, dal 1998, un genitore può chiedere l’affidamento esclusivo, ma questo viene concesso solo se l’altro genitore, e il figlio che abbia compiuto i 14 anni, sono d’accordo. In Olanda la condivisione della potestà genitoriale sfiora ormai il 96% dei casi. In Italia, al contrario, l’affidamento congiunto è stato subordinato a una serie di pre-requisiti introdotti nella prassi dei tribunali, come l’accordo delle parti e la bassa conflittualità, che lo hanno trasformato in una sorta di concessione che un genitore fa all’altro. Potestà differenziata. Una misura anti-conflittualità è stata inserita nella proposta di legge sull’affidamento condiviso approvata alla Camera: è l’esercizio differenziato della potestà per le decisioni di ordinaria amministrazione. Proprio la possibilità di "esercitare la potestà separatamente" è uno degli elementi principali che distingue il modello dell’affido condiviso all’esame del Parlamento dall’attuale affido congiunto. In quest’ultimo, infatti, ogni minima decisione dovrebbe essere concordata dai genitori, motivo per cui i tribunali sono poco inclini ad applicarlo se la coppia è in conflitto. Nell’alternato la potestà viene esercitata invece dal genitore al momento convivente. La valenza terapeutica. Nel 2003 l’affido congiunto e/o alternato è stato disposto nel 4,8% delle separazioni e nel 5,1% dei divorzi chiusi con rito giudiziale. Si va, dunque, affermando l’idea che l’affidamento congiunto possa avere una valenza "terapeutica", per cui proprio nei casi di alta conflittualità il modello da non adottare sarebbe l’esclusivo, perché farebbe ulteriormente aumentare le liti. Al contrario, l’unica via percorribile sarebbe l’affidamento congiunto, perché metterebbe i due genitori nella condizione di dover collaborare. Massimiliano Rella