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 2005  luglio 19 Martedì calendario

Salvate le farfalle, regine così fragili. La Repubblica 19/07/2005. Le farfalle autoctone si stanno estinguendo, non le vedremo più, e la colpa è tutta nostra, denuncia il dottor Jeremy Thomas del Natural Environment Research Council, la massima autorità del Paese in fatto di lepidotteri, "negli ultimi venticinque anni abbiamo perduto il 71 per cento delle nostre specie, cerchiamo di evitare a quelle che sono rimaste la fine dei dinosauri"

Salvate le farfalle, regine così fragili. La Repubblica 19/07/2005. Le farfalle autoctone si stanno estinguendo, non le vedremo più, e la colpa è tutta nostra, denuncia il dottor Jeremy Thomas del Natural Environment Research Council, la massima autorità del Paese in fatto di lepidotteri, "negli ultimi venticinque anni abbiamo perduto il 71 per cento delle nostre specie, cerchiamo di evitare a quelle che sono rimaste la fine dei dinosauri". Povere, dolcissime, stupende macchie volanti dai colori fiabeschi: il loro killer era il prodotto del nostro inarrestabile progresso, hanno appurato gli allibiti scienziati di Sua Maestà. L´inquinamento da azoto, reliquia dei fertilizzanti e dei combustibili fossili - lo testimonia una ricerca di Carly Stevens (per conto del Centro di Ecologia di Huntingdon) - le ha falcidiate impietosamente. Su ogni ettaro d´Inghilterra cadono infatti 17 chili di composti d´azoto all´anno. Come potevano sopportarlo le delicatissime ali delle farfalle? L´aria del Regno Unito si è dimostrata sempre più ostile e inadatta a questi deliziosi insetti che piacevano tanto a Winston Churchill (gran collezionista) e che ispirarono generazioni di poeti e di scrittori e una moltitudine di svenevoli inviti ad ammirarle, come fossero quadri d´autore. Persino l´Independent ieri ha dedicato tutta la sua terza pagina per questo triste fenomeno, dopo che la prestigiosa rivista Science aveva pubblicato i risultati di uno studio dello stesso Thomas, drammatico perché l´estinzione non riguarda solo le meravigliose farfalle ma anche il 28 per cento delle piante e il 54 per cento delle specie d´uccelli anglosassoni, insomma, una strage. La cultura del "countryside", ossia dell´ambiente naturale fuori dalle città, è un pilastro del tradizionalismo britannico, un po´ come il tè alle cinque o il sunday roast, l´arrosto della domenica. L´idea che dietro quella siepe i genitori avevano potuto ammirare la farfalla blu (Maculina arior) e invece oggi l´unico posto dove è possibile vederne una è su Internet (Butterfly conservation website), visto che si è estinta nel 1979, addolora gli inglesi. Questo è il Paese in cui tutti i quotidiani distribuiscono magazines specializzati in giardinaggio, flora e fauna, e venire a sapere che la "cavolaia" così tanto comune un tempo ora è sempre più rara, le sue ali completamente bianche (con un´unica macchia nera sugli apici superiori), il corpo gracile e allungato, è un altro colpo di martello alle sacre istituzioni ed è per questo che tutti fanno il tifo per la cocciuta e tenace Boloria euphrosyne dalle ali color di perla, che si è rifugiata tra le brughiere della Scozia occidentale e tra le felci del parco nazionale di Dartmoor, nel Devon. Da Londra, se ne è andata persino l´ultima Gipsy Moth, la farfalla zingara. Era attraccata a Greenwich. La barca con la quale sir Francis Chichester circumnavigò il mondo in solitaria deve essere restaurata per una nuova impresa. Forse anche lei ha risentito degli agenti atmosferici che hanno sterminato le sue "colleghe". Leonardo Coen