La Repubblica 25/07/2005, pag.25 Maria Stella Conte, 25 luglio 2005
Arriva il popolo dei senza sesso "Noi, orgogliosi di essere casti". La Repubblica 25/07/2005. Roma. Semplicemente non gli va
Arriva il popolo dei senza sesso "Noi, orgogliosi di essere casti". La Repubblica 25/07/2005. Roma. Semplicemente non gli va. Fare sesso non li interessa, non li incuriosisce, non li attrae. E vivono benissimo così. Facendone a meno. Il loro problema era semmai di come dirlo, perché fa strano dichiarare a qualcuno: "Ti amo, ma non ti desidero e non farò l´amore con te". Difficile non prenderla sul personale. Uno non capisce. Le cose però stanno cambiando. Il capo carismatico degli asessuali, il poco più che ventenne David Jay, è riuscito in brevissimo tempo a fondare una web community del Quarto Sesso che ha ormai diramazioni in tutto il mondo: in Usa (naturalmente), Inghilterra, Francia, Germania, Russia, Portogallo, Giappone. E in Italia, dove una trentenne dal suggestivo nickname (nome che si sceglie per comunicare in rete) di Vedova Nera ha aperto la sezione italiana di Aven - Asexual visibility and education network - con un forum su Internet che in neanche due mesi ha al suo attivo un centinaio di iscritti (95 per cento maschi). Più o meno come i francesi. Ma niente in confronto ai quasi 5 mila utenti di lingua inglese. In realtà gli asessuali non sono esattamente un movimento perché non hanno nulla in particolare da rivendicare. Vogliono solo che si sappia che esistono. Vogliono smettere di inventare scuse, di nascondersi, di sentirsi in colpa o di essere guardati come se fossero piantine strane. Basta entrare nel loro mondo virtuale per rendersi conto di come la pensano. Essere asex significa non provare attrazione sessuale, ma non è una religione, un´ideologia, né una condizione esistenziale della stessa intensità e durata per tutti. Secondo la ginecologa Alessandra Graziottin "da un lato l´assenza di desiderio sessuale potrebbe essere di tipo "difensivo" e nascere dunque da una reazione ad un problema di fondo che il soggetto non riesce ad affrontare e che gli fa vivere la sessualità come angosciante o banalizzante rispetto a valori più alti. Dall´altro, potrebbe essere di tipo "espressivo", e cioè potrebbe essere un modo di sperimentare una parte del suo essere". In entrambi i casi, dice la studiosa, in un 30 per cento dei soggetti potrebbero esserci cause organiche: un´alterazione dei livelli di testosterone o della prolattina che frenano il desiderio. Ma "nel restante 70 per cento, si tratta di persone biologicamente normali che decidono per l´asessualità in virtù di un desiderio di sperimentazione e di ricerca di una ricchezza esistenziale". Gli asessuali - annunciava nell´autunno scorso il settimanale britannico New Scientist - ci sono sempre stati ma adesso cominciano a venire allo scoperto. L´autorevole rivista scientifica riferiva i dati di uno studio effettuato su 18 mila uomini e donne da cui risultava che l´1 per cento si identificava con la seguente affermazione: "Non mi sono mai sentito sessualmente attratto da nessuno". Lo psichiatra Gustavo Pietropolli Charmet analizza la questione diversamente. Lui sostiene che la relazione di coppia somiglia sempre più ad un rapporto tra fratello e sorella: molta solidarietà, molto rispetto, molto voglio che tu mantieni i tuoi spazi, i tuoi amici, le tue amiche, i tuoi viaggi... Una coppia in un gruppo di coppie che guarda la passione amorosa non come l´estasi ma come una malattia dalla quale guarire alla svelta, e il desiderio di isolamento dal gruppo come un esecrabile cedimento. Le nuove coppie chiedono visibilità, continuità e sicurezza d´appartenenza al gruppo; l´innamoramento è percepito come uno stato di sudditanza; il sesso come uno strumento per comunicare, capirsi, tirar fuori la verità. Ma poiché è uno strumento può essere sostituito". All´interno di questa cornice c´è ampio spazio, nota Charmet, per gli asessuali. Per chi radicalizza il bisogno di controllo mitigando il coinvolgimento dei sentimenti. Resta da capire quanto la fuga dal corpo non sia anche fuga da una società dalla sessualità troppo esibita; quanto il rifiuto del contatto fisico sia per i giovani un tentativo di difendersi dall´overdose di un eros sempre più spettacolarizzato e pacchiano; il tentativo esasperato di conservare il più a lungo possibile non la castità ma - come dice Graziottin - la purezza di un sogno. Maria Stella Conte