Corriere della Sera 20/07/2005, pag.25 Giovanni Caprara, 20 luglio 2005
Base mobile su grandi sci svelerà i misteri del clima. Corriere della Sera 20/07/2005. Sembra uscita da un film di fantascienza
Base mobile su grandi sci svelerà i misteri del clima. Corriere della Sera 20/07/2005. Sembra uscita da un film di fantascienza. E’ affusolata secondo le leggi dell’aerodinamica, poggia su gambe che si alzano e si abbassano a seconda delle necessità e scivola sui ghiacci del Continente bianco cambiando l’ambiente per le sue ricerche. Porta un nome prestigioso, Halley VI, grande astronomo di Sua Maestà: è la nuova base antartica britannica appena approvata dal British Antarctic Survey assieme al Royal Institute of British Architects. In effetti è la prima volta che gli architetti (vincitori sono Faber Maunsell e Hugh Brougton) esprimono massicciamente la loro creatività nell’ideazione di una stazione al Polo Sud disegnando un insediamento finalmente "umano" tanto da apparire, in alcune aree, quasi un hotel a quattro stelle. Nella zona centrale, infatti, sono ospitate sale soggiorno, biblioteca, sale di ricreazione con biliardi e altri giochi. Ad essa sono agganciati davanti e dietro i laboratori, formando il più strano "treno dei ghiacci" mai visto. La base sarà pronta per il 2008 facendo ricorso alle tecnologie più avanzate per consentire una vita agiata ai ricercatori per tutti i mesi dell’anno. Si ricicleranno i rifiuti, si utilizzerà il sole, quando ci sarà, e anche il vento che spesso soffia impetuoso sino a 150 chilometri orari. Il panorama dagli oblò sarà infernale e sembrerà d’essere su un altro pianeta. Per cento giorni durante l’inverno non si vede sorgere il sole e per 55 il buio è totale mentre il termometro scende a 55 gradi sotto lo zero. Intorno non c’è vita: occasionalmente arrivano solo i pinguini di una colonia distante 30 chilometri. E man mano che la neve cade la base si alzerà sulle sue gambe ancorate a grandi sci. Questa è infatti la novità. La nuova stazione britannica è mobile e può essere trainata da rimorchiatori dopo essere stata abbassata. "Così esploreremo zone diverse – precisa Chris Rapley, direttore dell’ente antartico britannico – ma potremo anche sfuggire alle pericolose condizioni dei ghiacci che si sciolgono e che ora ci costringono ad abbandonare la vecchia base Halley V proprio perché la piattaforma su cui sorge si frantumerà entro il 2010". La nuova, pur essendo nella stessa area, è più nell’interno e, comunque, si sposterà. Tra le pareti d’acciaio e alluminio di Halley VI si studieranno i ghiacci, i cambiamenti del clima, l’inquinamento dell’aria, le variazioni del buco dell’ozono, scoperto tra l’altro proprio dal "predecessore" Halley V nel 1985. Durante la lunga notte antartica, invece, quando il cielo sarà nero come la pece, entreranno in scena fisici e astronomi indagando il fascino violento delle tempeste solari, le aurore cosmiche, i misteri dell’alta atmosfera, i confini dello spazio. Giovanni Caprara