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 2005  luglio 29 Venerdì calendario

Videogames, il campione è cieco. La Stampa 29 luglio 2005. IL giovane Brice Mellen, 17 anni e cieco dalla nascita, continua a stupire e a vincere ai videogames

Videogames, il campione è cieco. La Stampa 29 luglio 2005. IL giovane Brice Mellen, 17 anni e cieco dalla nascita, continua a stupire e a vincere ai videogames. Nessuno riesce a capire come riesca a farlo. Chi chiede spiegazioni al giovane prodigio riceve commenti vaghi e incomprensibili. Paradossalmente tutto questo mi ricorda il vecchio Leonard Euler, sommo matematico. Caterina di Russia lo volle portare con sé quando lasciò Berlino per San Pietroburgo. Il posto di Eulero fu poi occupato dal nostro Luigi Lagrange, oggi venerato a Torino dove, nemo propheta in patria, non gli fu mai offerta una cattedra di prestigio. Il vecchio Eulero diventò cieco ma continuò a lavorare sodo. A chi gli chiedeva come poteva andare avanti a far calcoli astrusi rispose lapidario che la cecità era "una distrazione in meno". Eulero non è unico nella storia della scienza. Il cervello umano è ricco di risorse e a volte riesce a compiere imprese straordinarie in condizioni disperate. Il caso storico di Beethoven e della sua sordità è ben noto e documentato. Ricordo una spettacolare esibizione al Cern di Ginevra all’inizio degli Anni 80, si fronteggiarono due calcolatori mentali dotati di memoria prodigiosa. Tutti e due eseguirono davanti a un pubblico di fisici delle complesse operazioni aritmetiche quali il prodotto di numeri di una decina di cifre. Uno dei contendenti era un interprete di nazionalità tedesca che parlava, se ben ricordo (non posseggo la sua memoria), ben 18 lingue. La sua esibizione toccò il culmine quando dimostrò di ricordare alla perfezione il primo migliaio di cifre di pi greco. Le cifre furono proiettate su di un telone posto ben fuori dalla vista dell’interprete, il conduttore fece scorrere una freccia luminosa sullo schermo fino a quando qualcuno del pubblico gli diceva di fermarsi. Il conduttore leggeva tre cifre successive alla posizione della freccia e l’interprete recitava senza esitazione le seguenti. L’esibizione fu ripetuta più volte. Il suo avversario era molto più rapido ma a volte incorreva in qualche inesattezza. I casi di calcolatori mentali sono frequenti nella storia ma non vanno assolutamente confusi con la capacità di svolgere ricerca astratta. Il caso limite fu quello di una donna cui bastava leggere una volta sola una sequenza di cento numeri di dieci cifre per memorizzarla ed eseguire la somma. Purtroppo la stessa signora non riuscì mai ad eseguire una semplice divisione, compito troppo difficile per lei. Il caso del grande matematico John Von Neumann è tuttavia ben documentato. Sapeva eseguire a memoria non solo calcoli aritmetici ma anche complesse manipolazioni algebriche. Si racconta che a Los Alamos passando davanti ad un ufficio con la porta aperta vide due ricercatori appesi ad una lavagna che tentavano invano di eseguire una integrazione, calcolo che a volte può essere molto complesso. Von Neumann scrisse fulmineamente il risultato finale esatto davanti ai due poveracci stupefatti. Il cervello umano possiede risorse incredibili ma solitamente inaccessibili e raramente sfruttate. Forse proprio la cecità di Brice lo ha costretto a scoprire quello che era ben nascosto. Sono contento per lui. Tullio Regge