La Repubblica 22/07/2005, pag.14 Michele Serra, 22 luglio 2005
L´Amaca. La Repubblica 22/07/2005. Terribile la vicenda della professoressa americana ventenne che rischia fino a trent´anni di galera per avere fatto sesso con un alunno quattordicenne, pubere e consenziente
L´Amaca. La Repubblica 22/07/2005. Terribile la vicenda della professoressa americana ventenne che rischia fino a trent´anni di galera per avere fatto sesso con un alunno quattordicenne, pubere e consenziente. Terribile soprattutto che l´imputata, per evitare la mostruosa pena, sia costretta a dichiararsi "pazza", come nei processi di stregoneria, accettando di caricare su di sé la sola evidente pazzia: che è quella di un processo che dà corpo giuridico al terrore del sesso. Trent´anni, normalmente, non si danno a chi uccide "per ragioni passionali", cioè a chi toglie la vita a una donna che lo rifiuta, come accade, per esempio in Italia, con allarmante frequenza. Una seduzione condannabile a trent´anni, in termini di ingiustizia e di sessuofobia, rivaleggia con le note atrocità tribali africane e asiatiche, le lapidazioni di adultere, il vetriolo sulle disonorate, l´odio per la libertà delle donne vista come un attentato esiziale all´ordine costituito e alla Famiglia. Eppure molti giornali italiani (quelli americani non saprei) raccontano questa storia quasi con leggerezza, attingendo al repertorio del "boccaccesco" e definendo "avvenente" l´imputata. Ma la ragazza Debra rischia, causa "avvenenza", tanta galera quanta ne viene data - e non sempre - a chi per sesso uccide e sfigura. Quanto ai quattordicenni, se non ricordo male (è passato tanto tempo) il vero problema non è essere sedotti da una ragazza più grande, ma non esserlo. Michele Serra