Il Sole 24 Ore 19/07/2005, pag.22 Paolo Pozzi, 19 luglio 2005
Le tv locali all’attacco dell’Auditel. Il Sole 24 Ore 19/07/2005. Milano. L’Autority è decisa a mettere mano al sistema di rilevamento di Auditel e a introdurre qualche modifica? "Era ora, attendiamo i fatti
Le tv locali all’attacco dell’Auditel. Il Sole 24 Ore 19/07/2005. Milano. L’Autority è decisa a mettere mano al sistema di rilevamento di Auditel e a introdurre qualche modifica? "Era ora, attendiamo i fatti. da tempo che diciamo che Auditel, con l’attuale numero di meter utilizzati, non è idonea a rilevare nel dettaglio gli ascolti sia delle televisioni locali e sia di quelle satellitari - è la soddisfatta reazione di Marco Rossignoli, coordinatore di AerantiCorallo che, tra le 1.057 aziende iscritte annovera 312 televisioni locali - Secondo noi è necessario apportare modifiche su tre cose in particolare: per prima cosa aumentare, in modo significativo, il numero dei meter, secondo prevedere un’indagine anche telefonica per integrare, completare e verificare i risultati rilevati dai meter e infine è necessario rivedere la composizione della struttura societaria della stessa Auditel. Così come è fatta oggi Auditel non permette una rilevazione adeguata, sul territorio, dell’emittenza locale che proprio nella territorialità ha il suo punto di forza e di quella satellitare come dimostra il recente caso Sitcom che ha evidenziato notevole differenza di risultati fra l’indagine Eurisko e l’indagine sperimentale Auditel". Spara a zero Alfredo Bernardini De Pace, storico oppositore di Auditel, presidente di Prs, concessionaria di pubblicità specializzata sulle televisioni areali e satellitari e che annovera, fra i suoi clienti, investitori come, tra gli altri, Danone, Barilla, Nestlé, H3G: "Io non credo nei dati Auditel - dice senza peli sulla lingua Bernardini De Pace - Sono dati troppo sbilanciati a favore, guarda caso, di Rai e di Mediaset. In realtà è evidente che in alcune regioni d’Italia non c’è investimento serio senza pubblicità nelle prime televisioni locali di quel territorio. L’indagine sul satellitare poi dev’essere anche qualitativa, non solo quantitativa perché in questo caso i telespettatori pagano un servizio che non è come quello che offre la tv generalista. Nel 2005 noi abbiamo avuto fortissime richieste di aziende che vogliono investire i loro soldi sulle tv locali o sulle satellitari perché si accorgono che da lì hanno un ritorno diretto ai loro investimenti. Solo Auditel fa finta di non accorgersi. Forse è giunto il momento che si adegui alla realtà dei fatti". Una più adeguata rilevazione dell’audience delle tv locali chiedono anche quelle categorie di nuovi investitori che si sono affacciati sul mercato con l’avvento dell’era free press e che guardano anche alle tv locali come mercato di riferimento parallelo. il caso delle aziende di servizi finanziari e credito al consumo, come Axofin, Coges Finanziaria o la stessa Compass. Ma anche di marchi storici dell’industria nostrana come Foppa Pedretti: "La pubblicità sulla tv nazionale dà immagine, certo, ma la pubblicità sulla tv locale dà un riscontro più immediato sui risultati. Noi bilanciamo molto fra i due tipi d’investimento e vorremmo che Auditel ci dia la giusta dimensione dei due fenomeni in termini di numeri e di ascolti reali sui vari territori d’Italia", dice Luciano Bonetti, presidente di Foppa Pedretti. "Sul metodo c’è ben poco da modificare - ribatte Filippo Rebecchini, presidente di Frt (150 televisioni associate tra cui Mediaset, Sky Italia, La7 e Mtv) - Al massimo si può mettere mano alla scelta del campione e niente più. Se è proprio necessario e se serve a una maggiore trasparenza, siamo però disponibili a modificare l’assetto proprietario di Auditel", è l’apertura di Frt che in Auditel è rappresentata insieme a Rai e a Mediaset (vedi grafico). "Le tv locali sono così tante e il caso italiano è così unico rispetto agli altri mercati esteri che ci sarebbe bisogno di un tal numero di meter che neppure le tv locali che invocano cambiamenti, s’immaginano. E poi diciamo la verità: ci sono alcune tv locali che fanno un’indagine propria e poi decidono di non divulgare i dati perché non farebbero una bella figura e altre che invece, commissionano indagini e, inspiegabilmente, risultano prime anche se pressoché sconosciute. L’unica indagine seria, per ora, è, e rimane, Auditel". A difesa del sistema e del metodo di rilevamento di Auditel interviene, invece, è Walter Hartsarich, ceo e presidente di Aegis Media Group che comprende Carat Italia, influente centro media che annovera tra i suoi clienti, aziende come, tra le altre, Enel, Wind, Renault, Carrefour: "Auditel è una ricerca di livello internazionale con un impianto di ottimo livello. Va migliorata e aggiornata, certo, tenendo conto soprattutto dello sviluppo che ha avuto il medium tv , in particolare quello relativo alle Tv satellitari e nel prossimo futuro anche al digitale terrestre. Ma l’impianto e il metodo regge". Paolo Pozzi