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 2005  luglio 26 Martedì calendario

Hardy Jessica

• Nata a Long Beach (Stati Uniti) il 12 marzo 1987. Nuotatrice. Ex primatista mondiale dei 100 rana femminili (1’06’’20 a Montreal il 25 luglio 2005). «Dev’essere stato lo scarabeo, il suo gioco preferito. Dev’essere stato un guru di nome Dave Salo, già tecnico di due dorsisti formidabili come Lenny Krayzelburg e Aaron Peirsol. Dev’essere stata quella sana incoscienza da debuttante. Non sa quello che fa: anzi, fa il record del mondo dei 100 rana. Firmato Jessica Hardy. Sconosciuta. Rookie: come chiamano gli esordienti in America. [...] Capace di tuffarsi e sbaragliare le semifinali, sconvolgere l’australiana Leisel ”Letal” Jones con un 1’06’’ 20 pirotecnico che riporta negli Usa il primato della specialità a distanza di 33 anni da Catherine Carr. La vendetta della Jones arriva in finale, chiusi in 1’06’’25 a 5/100 dal nuovo recordma con la medaglia d’oro al collo, con la baby Hardy d’argento in 1’06’’ 62 davanti alla connazionale Kirk. Il suo restaunrisultato sensazionale, se si pensa che si era presentata ai Mondiali con un personale di 1’07’’83. Tesserata per l’Irvine Novacquatics, vantava un solo titolo americano nel 2004, quando tutte le attenzioni erano rivolte ai Giochi all’affascinante Amanda Beard. [...] figlia di un ingegnere (George) e di un’ex nuotatrice (Denis) dell’Indiana State University, nipote di un canottiere (John Tourtellot) della Columbia University, prima di darsi al nuoto Jessica giocava a pallanuoto insieme alla sorella Amanda. Si definisce una tipica californiana del sud che ama molto gli animali e si diverte a giocare con tre gatti, King Tut, Zeus e Caliente della specie Abyssinians. Spiaggia, surf, tuffi: c’è sempre molto movimento nella sua giornata oltre al nuoto. In vasca si allena quasi 7 km al giorno riposando solo di domenica: con lei lavorano Scott Tucker, Derya Buyukuncu e Dan Shevchik. La famiglia vive ora inTexas, e quando va a trovarla spende ore a giocare a scarabeo con papàemamma, impegnataanche nel sociale. Le persone che hanno influito di più nella sua crescita oltre al tecnico Salo sono la ranista calva Staciana Stitts e il nuotatore paralizzato David Denniston. ”Lo amo, è il mio faro”. Il suo slogan è ”serenità e velocità”. Perciò dopo il primato raccontava come era riuscita a sconvolgere se stessa: ”La mia testa era vuota, non ero nervosa ma solo emozionata, non ho idea di ciò che ho fatto”. Ripensa a quando venne folgorata dalla voglia di emergere nel nuoto: ”Mi trovavo alle Hawaii, in vacanza. Vedevo con i miei le gare di Sydney. Promisi: un giorno gareggerò all’Olimpiade”. Entrata nell’Università della California, si è imbattuta in Teri McKeever, l’allenatrice di Natalie Coughlin: un’altra che le ha dato i consigli giusti. Salo, invece, le ha impartito un modo nuovo di interpretare la rana: ”Pazienza e feelingcon l’acqua. Mi dice ’se sei stanca esci dall’acqua”, non mi stressa, mi dice si piange sempre in acqua, in allenamento e in gara”. Americana che adora l’Europa ma vorrebbe vivere in Australia. [...]» (Stefano Arcobelli, ”La Gazzetta dello Sport” 27/7/2005).