varie, 26 luglio 2005
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DIESEL Vin. Nato a New York (Stati Uniti) il 18 luglio 1967. Attore. Film: Fast and the furious, Pitch black
DIESEL Vin. Nato a New York (Stati Uniti) il 18 luglio 1967. Attore. Film: Fast and the furious, Pitch black. «La sua mole oscura il sole, una sorta di monte Olimpo che ti si para davanti gettandoti nelle tenebre. Sembra che questo ”antieroe”, come ama definirsi, sia in grado di farti a brandelli senza il minimo sforzo, e ancor più impressione fanno i racconti di fughe rocambolesche da treni in corsa e salti nel vuoto dai grattacieli che appartengono al suo passato di punk metropolitano a New York. Ma ecco che un cagnolino di cinque settimane, Roman, gli salta in grembo e il colosso ti si scioglie davanti agli occhi. ”Avere un cucciolo è bellissimo, ma anche molto impegnativo” sospira. Lanciato nella stratosfera di Hollywood da una serie di film campioni di incassi come Fast and the furious e Pitch Black [...] ”Sono personaggi complessi, a più dimensioni. Mi sento attratto dagli antieroi, dalle multiformi varianti di questi personaggi. L’antieroe di Fast and the furious, a differenza di altri che ho interpretato, non cambia nel corso del film, sono gli spettatori che devono sforzarsi di afferrarlo, di stargli dietro [...] Sono in molti a dire che sarò il prossimo eroe dei film di azione. Ne sono lusingato ma sinceramente non penso che cambierei il mio atteggiamento, non mi verrebbe mai in mente di trascurare la recitazione pensando che l’azione possa avere il sopravvento. Spero che il pubblico si renda conto dell’impegno che metto a recitare, che il personaggio li affascini. Non si impara nulla dalla perfezione degli eroi, si impara da chi è imperfetto, più da un Robert De Niro in Toro Scatenato che da James Bond”. Il suo debutto risale a Salvate il soldato Ryan e in pochi anni ha raggiunto gli ingaggi di una star. Com’è cambiata la sua vita? ”Molto più stress. All’inizio della carriera sei costretto ad accettare qualunque copione ti venga proposto. Sta a te darti da fare per far vivere il personaggio. Pitch Black sullo schermo non era certo quello della sceneggiatura. Poi, quando fai carriera, devi stare più attento. Tom Hanks mi disse una volta che a Hollywood la cosa più importante è imparare a dire no. All’inizio non ho capito che cosa intendesse, oggi me ne sono fatto un’idea. Tutti vedono in te l’occasione di far produrre il loro film, per questo devi scremare, andare con i piedi di piombo [...] Per molti anni ho fatto il buttafuori a New York e questa è già una bella avventura. Sei un soldato in guerra. Facevo cose come viaggiare senza un soldo in tasca, elemosinando si può dire la vacanza. Un’avventura incredibile, entrare in un fast food e riuscire a mangiare pollo fritto e biscotti gratis. Una volta siamo partiti da Washington DC diretti in Florida e a Atlanta e poi siamo finiti non si sa come a Cancun [...] Mi sento meno avventuroso adesso, preferisco la tranquillità, tutto ad un tratto sento che la serenità è diventata più importante... ma riesco ancora a mettermi nei guai. Da ragazzo ero un tipo estroverso, quello che faceva più casino. Nel momento in cui mi sono trovato al centro dell’attenzione senza dover fare sforzi sono cambiato, ho iniziato a diventare introverso. Oggi mi trovi a casa, spero di passare inosservato quando entro in una stanza, sono più consapevole. Tutti pensano che le star del cinema siano vanitose. Non sono più neanche quello. Sono diventato schivo”» (Jensen Rentilly, ”la Repubblica” 21/8/2001).