Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  luglio 22 Venerdì calendario

Angeli Alfredo

• Nato a Livorno il 7 agosto 1927, morto a Roma il 25 novembre 2005. Regista. «Nel cinema è stato un tenente, in pubblicità fu un generale. Era venuto a Roma per fare film, ma si ritrovò fra gli inventori di ”Carosello”. Uscito dalla Resistenza, devoto al Pci, debuttò grazie ai cinegiornali della Settimana Incom, società legata alla Dc. Il suo sogno nel cassetto è un film sul leader sindacale Di Vittorio, ma le sue immagini che ancor oggi tutti ricordano sono quelle dell’olio Sasso, del sapone Camay o del dentifricio Colgate (’con Gardol”). [...] Toscano di Livorno, anzi toscanaccio[...] Accanto a molti grandi visti da vicino, fra un set e l’altro [...] la giovanissima Sofia Scicolone (’una delle tante”, sentenzia un collega miope), le tournée sovietiche di Modugno, le pubblicità con Laurence Olivier, la battuta suggerita a Totò, nientemeno, che sorprendentemente accetta! Anche se mesi dopo, in platea, l’autoironico Angeli scopre fra i boati dal pubblico, che l’unica battuta a fare cilecca è la sua... [...]» (Fabio Ferzetti, ”Il Messaggero” 21/7/2005). «[...] autore cinematografico originalissimo, scrittore e creatore di uno stile pubblicitario che negli anni ’60 e ’70 fece scuola nel nostro paese. Fu il primo cineasta che seppe sperimentare con successo l’innesto di stilemi cinematografici mutuati dal linguaggio pubblicitario nei film tradizionali. La notte pazza del conigliaccio, sua opera prima, rimane un esempio insuperato della capacità di Angeli di contaminazione tra diversi linguaggi. Ma non fu certo questo il solo merito di un autore che spaziò in vari campi mostrando sempre una padronanza magistrale dei propri mezzi espressivi”» (Ugo Gregoretti, ”il manifesto” 26/11/2005).