19 luglio 2005
Tags : Tom. Schnackenberg
Schnackenberg Tom
• Nato a Wellington (Nuova Zelanda) l’11 maggio 1945. Velista. Con laurea in fisica nucleare. Ha partecipato a molte edizioni dell’America’s Cup: 1977 Enterprise (Usa), 1980 Australia, 1983 Australia II (vittoria), 1987 New Zealand, 1988 New Zealand, 1992 Spirit of Australia, 1995 Team New Zealand (vittoria), 2000 Team New Zealand (vittoria), 2003 Team New Zealand. Nel 2007 sarà a bordo di Luna Rossa. Il «[...] ”più bel cervello dello yachting”, come lo ha definito Dennis Conner. I suoi SchnackAttack (così aveva soprannominato le sue idee Russell Coutts nel libro che racconta anche la vittoria del 1995) ora serviranno Francesco De Angelis che l’ha schiodato dalla panchina su cui Schnack era finito a Team New Zealand. Dopo il tracollo di Black Magic con Alinghi, il 5 0, le rotture dello scafo, l’albero stroncato e il triste addio della Coppa ad Auckland, il divorzio fra il fisico nucleare e il team targato Emirates era ineluttabile. A maggior ragione quando a comandare la barca è stato chiamato Grant Dalton. Dopo il commiato da Team New Zealand il suo nome è finito in molti discorsi legali per verificare se l’ex numero 1 di Black Magic, nove coppe America in archivio (3 delle quali vinte da protagonista), era ”ingaggiabile” o meno sulla strada che porta aValencia 2007 (De Angelis a lui pensa da tempo). [...] Nel 1974 - come tutti i neozelandesi che si rispettino - si mette in viaggio per ”avvicinare” il mondo troppo lontano dal Paese d’origine e si trasferisce alla NorthSails, San Diego. Dalla più grande veleria del mondo alla regata più importante il passo è lieve (’a quei tempi era un’occupazione che si faceva per qualche mese e poi si tornava alla vita di tutti i giorni”) . Nel ’77 disegna qualche vela per il defender Enterprise, mentre nell’80 passa con gli australiani, visto che la Nuova Zelanda non ha ancora scoperto il fascino della brocca d’argento. Ma una decina d’anni (e qualche Coppa) più tardi ecco che i suoi baffi a manubrio diventano un marchio di fabbrica della Black Boat. Tom fa il navigatore e molte altre cose, prende appunti, scrive sul computer, annota, sorride e inventa. Nel 2000 tocca a Luna Rossa inchinarsi alle sue idee e alla forza di Team New Zealand. Quando inizia lo scisma dalla barca nera verso i nuovi padroni lui non si fa tentare. Gli chiedono (anche Coutts) di lasciare, ma preferisce rinunciare ai baffi (per beneficenza) e continuare a usare i suoi roller nel porto di Auckland. Ma anche quando la barca nera stramba decisa, Schnack capisce che è il momento di mettere i pattini in garage e fare le valige per Valencia. Per lui sorge la Luna» (Gian Luca Pasini, ”La Gazzetta dello Sport” 5/7/2005).