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 2005  luglio 19 Martedì calendario

Dudamel Gustavo

• Barquisimeto (Venezuela) 26 gennaio 1981. Direttore d’orchestra • «[...] viene da [...] l’Orchestra sinfonica nazionale giovanile e infantile del Venezuela, il complesso nato da un progetto sociale che mira al recupero dei ragazzi disagiati attraverso la musica. Ci suonò come violinista poi ne è diventato direttore musicale: l’ha diretta a Roma nel 2001, per Omaggio a Roma e Santa Cecilia, in memoria di Giuseppe Sinopoli, che contribuì a far crescere il complesso dirigendolo a Fiuggi e Caracas. Dudamel dimostra meno dei suoi anni: ha un viso da ragazzino. Il successo non gli ha dato alla testa. [...] Giuseppe Sinopoli. Come lo ricorda? ”Ha segnato la mia vita. L’Orchestra giovanile del Venezuela lo ricorda con molta tenerezza. Ho avuto l’opportunità di studiare con lui la Nona quando è venuto a dirigerla a Caracas. Fu una lezione di chiarezza [...] La prima volta che mi sentì dirigere, quando il concerto finì mi abbracciò davanti al pubblico e disse che ero molto bravo e mi avrebbe aiutato”. Il suo rapporto con Abbado. ”Per me è come un padre. Musicalmente mi ha insegnanto tanto e umanamente è una bella persona. Ho fatto il suo assistente per due concerti in Venezuela”. Come ha cominciato? ”Mio padre è musicista, suona il trombone. Io ho cominciato a sentire musica a 4 anni e a suonare a 10. Avevo 15 anni quando con l’orchestra sono venuto come violinista a Santa Cecilia”. Suonava accanto a giovani poveri e spesso salvati dalla strada. ”Il progetto dell’Orchestra giovanile del grande Josè Antonio Abreu è un progetto di vita. Io vengo da una famiglia della classe media, e c’è stato un momento che non avrei potuto proseguire gli studi per problemi di soldi. Grazie al sistema dela Giovanile ho potuto avere uno strumento gratis. Dovrebbe essere un insegnamento per la comunità mondiale questa orchestra che dà una possibilità ai giovani di qualunque condizione sociale. [...] Ascolto di tutto ma non amo il rock duro, rumoroso” [...] è nato a Barquisimeto, famosa per i suoi tramonti. ”Ma come personalità non mi sento crepuscolare. Piuttosto, solare”» (Alfredo Gasponi, ”Il Messaggero” 17/7/2005). «’Non mi considero un ragazzo prodigio. Mi piace studiare molto e fare le cose giuste” [...] una cascata di riccioli castani, un sorriso solare e accattivante. Un giovane che sta bruciando le tappe della sua carriera. A soli diciotto anni fu stato messo a capo della Simón Bolívar, una delle compagini del sistema delle orchestre sinfoniche giovanili del Venezuela di cui è fiero paladino e che ha portato in tournée in Europa e in Italia nel 2001. Vincitore [...] del concorso Bamberg Symphony Gustav Mahler Conducting, ha debuttato con prestigiose orchestre, dalla Filarmonica di Los Angeles alla Philharmonia Orchestra di Londra, dall’Orchestra di Santa Cecilia [...] alla Israel Philharmonic, e ha conquistato pubblico e critica con il suo istinto musicale, il suo dinamismo, la sua passionalità. [...] ”Abbado è come un padre’ confessa Dudamel’, una persona speciale, un atlante universale che non ci si stanca mai di sfogliare. [...]” [...] Sembra una favola, la storia del giovane Dudamel. Nato a Barquisimeto, da padre artista (suona il trombone), comincia ad avere confidenza con la musica all’età di quattro anni e a suonare il violino a dieci. Entra dodicenne come violinista in una delle orchestre giovanili venezuelane. Poi la svolta. Un giorno, a sedici anni, in attesa del direttore, il giovane e intraprendente Gustavo, allora primo violino, sale sul podio e comincia a guidare i suoi giovanissimi colleghi. Il maestro, sopraggiunto, rimane tanto impressionato da affidargli l’esecuzione del concerto e farlo nominare direttore associato. A diciotto anni è nominato capo della Simón Bolívar, una delle 100 orchestre giovanili (ce ne sono anche 90 infantili) in cui sono coinvolti 240 mila adolescenti e bambini, salvati dalla strada, dalla criminalità e dalla droga, che ogni giorno si misurano con Mozart, Bach o Beethoven. Sono tutte orchestre nate da un lungimirante sistema musicale ideato [...] da José Antonio Abreu, direttore, docente ed ex ministro della Cultura, un mito in Venezuela ma anche in America e in Europa. Un sistema di orchestre supportato finanziariamente dal Ministero degli Affari sociali. Un modello, un esempio di riscatto sociale, che dovrebbe essere copiato per la comunità mondiale. Giuseppe Sinopoli fu il primo a capire il valore sociale e culturale di questo sistema. Il maestro, scomparso nel 2001, diresse l’Orchestra Simón Bolívar nel ”99 in una tournée in Italia, e l’anno seguente la guidò, a Caracas, nella Nonadi Beethoven. ”Sinopoli ha segnato la mia vita ”sostiene Dudamel’. L’orchestra lo ricorda con molta tenerezza. Ho avuto modo di studiare con lui la Nona, una lezione di chiarezza”. Dudamel, entrato nella schiera degli artisti di Deutsche Grammophon, si batte per la sua Simón Bolívar e per le compagini venezuelane tanto da voler continuare a creare orchestre infantili e giovanili in tutto il Venezuela. Da ragazzino, Dudamel si era trovato in difficoltà a proseguire gli studi, ma grazie al sistema delle orchestre ottenne uno strumento gratis. Ma non c’è solo la musica classica nel mondo di Dudamel, pur sempre un ragazzo. Quando non dirige, va a ballare salsa e merengue, danze latine, con la moglie Eloisa, giornalista [...] Fra gli autori di salsa preferisce Oscar D’Leon e Las Estrellas de la Fania. E trova anche tempo per la lettura. ”Amo i romanzi di Garcia Marquez, i libri di filosofia, quelli di storia romana e sulla mitologia greca. Non navigo su Internet se non per mandare email. E non ascolto rock duro, è troppo rumoroso. Preferisco il jazz”» (Laura Dubini, ”Corriere della Sera” 21/11/2005).