18 luglio 2005
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Biglieri Roberto
• Nato a Milano il 25 aprile 1946, morto a Milano il 9 luglio 2005. Manager. Bassista. «[...] direttore generale di Federmeccanica [...] Sotto la presidenza di Alberto Bombassei [...] era stato protagonista della controversa vicenda degli accordi separati, cioè il contratto firmato senza la Fiom. Nato a Milano, aveva cominciato a lavorare nel 1968 alla Richard Ginori occupandosi di relazioni sindacali. Per passare poi in Agusta e successivamente, dopo una parentesi di otto anni in Assolombarda, alla Magneti Marelli, alla Fiat e all’Enel. Viene chiamato in Federmeccanica da Andrea Pininfarina e nel 2000 diventa direttore generale. In questo periodo, e fino all’ultimo prima che un male incurabile avesse il sopravvento, era impegnato a cercare soluzioni nella difficile trattativa per il rinnovo contrattuale delle tute blu. I sindacalisti come Giorgio Caprioli della Fim e Tonino Regazzi della Uilm lo ricordano come un ”negoziatore tenace, di eccezionale esperienza e umanità” . Per Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, ”al di là delle posizioni su cui ci si confrontava, era una persona soprattutto leale”. [...] Uomo volitivo, spiritoso e di grande carattere spesso si chiedeva, tra gli amici, se non avesse fatto meglio a coltivare la passione di gioventù, la musica, che lo portò a diventare bassista dei Dik Dik» (Roberto Bagnoli, ”Corriere della Sera” 11/7/2005). «Era un ”negoziatore nato” [...] si era occupato di relazioni industriali praticamente dall’inizio della sua carriera. [...] aveva cominciato a lavorare nel 1968 alla Richard Ginori proprio occupandosi di relazioni sindacali. Incarico che aveva mantenuto passando poi in Agusta, e quindi - dopo otto anni di Assolombarda - alla Magneti Marelli, alla Fiat e all’Enel. Direttore generale di Federmeccanica dall’aprile 2000, ha negoziato e condotto in porto gli ultimi contratti, nazionali dei metalmeccanici passati alle cronache per non essere stati sottoscritti dalla Fiom, il sindacato delle tute blu Cgil. ”Leale e tenace”, così lo definiscono coralmente i sindacati dei metalmeccanici - Biglieri si è misurato con le sue controparti ”in un momento particolarmente difficile”, come ha ricordato il segretario generale della Uilm, Tonino Regazzi, e ”puntava agli obiettivi nelle partite difficili”. ”Non credo - ha spiegato - che abbia lavorato per dividere il sindacato, e lo dimostrano i risultati realizzati, i due contratti senza Fiom che hanno dato il giusto ai lavoratori”. Fiom che, d’altra parte, con il suo leader Gianni Rinaldini, ha ricordato il ”rigore, rispetto e lealtà” che ha sempre caratterizzato il confronto. Biglieri, sottolinea poi Giorgio Caprioli, numero uno della Fim, ”sapeva cercare costantemente terreni di incontro con il sindacato e aveva un forte senso di autoironia”» (’La Stampa” 11/7/2005).