(r. p., ཿla Repubblica 15/7/2005)., 15 luglio 2005
Evasione. Secondo una mappa dell’evasione fatta tracciare dal ministro dell’Economia Siniscalco, la media del lavoro irregolare in Italia è del 13,4 per cento del totale degli occupati: la maggior parte dei lavoratori sconosciuti all’Agenzia delle entrate si trova nell’agricoltura (32,9 per cento), nei servizi privati (18,7) e nell’industria (7,1); le zone più irregolari sono Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria e Catania
Evasione. Secondo una mappa dell’evasione fatta tracciare dal ministro dell’Economia Siniscalco, la media del lavoro irregolare in Italia è del 13,4 per cento del totale degli occupati: la maggior parte dei lavoratori sconosciuti all’Agenzia delle entrate si trova nell’agricoltura (32,9 per cento), nei servizi privati (18,7) e nell’industria (7,1); le zone più irregolari sono Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria e Catania. L’ultima analisi disponibile per l’evasione fiscale, invece, risale al ’98: secondo i calcoli dell’Agenzia delle entrate per ogni 100 euro di imponibile dichiarato, gli italiani nascondono al fisco altri 46 euro. Nell’insieme sfuggono alla tassazione oltre 200 miliardi di euro, cioè 400 mila miliardi delle vecchie lire. Inoltre, secondo un’indagine della Corte dei Conti del novembre del 2004, rielaborata dal Cer, l’imponobile che emerge dai controlli della Guardia di Finanza ”svanisce”. Su 100 controlli, solo 80 vengono trasformati in veri e propri accertamenti e di questi il 70 per cento prende la via del condono. Infine, nel 2003, su un carico di 22 miliardi di euro di crediti affidati ai concessari della riscossione, solo il 2,8 per cento è effettivamente entrato nelle casse dello Stato.