Il Sole 24 Ore 14/07/2005, pag.11, 14 luglio 2005
Dalla Hawala al chop le vie senza traccia. Il Sole 24 Ore 14 luglio 2005. I trasferimenti transfrontalieri informali e occulti di denaro dai Paesi d’immigrazione verso i Paesi d’origine potrebbero addirittura rappresentare una cifra superiore ai 125 miliardi di dollari (dati Banca mondiale) spediti nel 2005 per via ufficiale attraverso banche, poste e money transfer
Dalla Hawala al chop le vie senza traccia. Il Sole 24 Ore 14 luglio 2005. I trasferimenti transfrontalieri informali e occulti di denaro dai Paesi d’immigrazione verso i Paesi d’origine potrebbero addirittura rappresentare una cifra superiore ai 125 miliardi di dollari (dati Banca mondiale) spediti nel 2005 per via ufficiale attraverso banche, poste e money transfer. Le rimesse clandestine pongono ormai un serio problema di sicurezza, come fonte eventualmente troppo facile di finanziamento per il terrorismo. Secondo uno studio Onu del 2002 (autori Buencamino e Gorunov), c’erano a inizio secolo nel mondo da 100 a 300 miliardi di dollari di pagamenti informali effettuati ogni anno cash e di questi una fetta considerevole varcava le frontiere. Il Global development report 2003 della Banca mondiale quantificava le rimesse clandestine più o meno alla pari con quelle ufficiali. Il termine più usato per il trasferimento informale di denaro è hawala: così si chiama nel mondo arabo la rete finanziaria occulta con una parola che vuol dire ”trasferimento”, o ”cablo” in significato più moderno; ma è hundi in Pakistan e India, fei-ch’ien in Cina, hui kuan a Hong Kong, phei kwan o poey kwan a Hong Kong, chop oppure chit in vari altri Paesi asiatici, e padala nelle Filippine. I costi sono in genere più bassi di quelli bancari, che pure si sono spesso notevolmente ridotti per intercettare più business. L’hawaladar, o banchiere da marciapiede, quasi sempre ha legami etnici e regionali con chi utilizza i suoi servizi. Sono basati sulla fiducia e potrebbero, teme l’antiterrorismo, fare anche appello al fanatismo o usare la coercizione. Le camere di compensazione per riequilibrare le uscite sono varie, da depositi in banche occidentali a nome di chi fa i versamenti nei Paesi di destinazione a investimenti in occidente a finanziamento dell’import.